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I cardiologi del Sant’Andrea sull’International Journal of Cardiology

Equipe cardiologia Sant'Andrra

I cardiologi dell’Ospedale “Sant’Andrea” fanno scuola e concorrono all’organizzazione della ‘Rete per l’infarto miocardico’ di Vienna. Prestigioso riconoscimento internazionale per la S.C. Cardiologia diretta dal Dottor Gianfranco Mazzotta, il cui lavoro di ricerca e studio sull’infarto miocardico è stato pubblicato nell’edizione di ottobre dell’International Journal of Cardiology, rivista scientifica leader a livello mondiale per ricerche e approfondimenti sullo studio e la gestione delle malattie cardiache. L’organizzazione e le modalità d’intervento nell’infarto miocardico proposte dal Primario con riferimento alla rete di Vienna (2 milioni di abitanti) hanno ricevuto l’apprezzamento del Comitato editoriale dell’IJC, che ha così chiesto al Dottor Mazzotta un editoriale nel quale esprimere e motivare le proprie considerazioni circa lo stato dell’arte della gestione dell’infarto miocardico nelle piccole e medie comunità, e sul come e perché operare determinate scelte e tecniche d’intervento.

L’approfondimento scientifico, firmato dai dottori Gianfranco Mazzotta e Giorgio Caretta e intitolato “Off-hours” presentation in ST-segment elevation myocardial infarction: do not rest on the seventh day”, rappresenta un riconoscimento internazionale nella lotta contro l’infarto miocardico praticata alla Spezia dalla S.C Cardiologia, ritenuta, per i risultati ottenuti, tra le più evolute ed efficaci nel panorama italiano.
“I risultati clinici ottenuti dalla Struttura Complessa – spiega il primario Gianfranco Mazzotta – sono dovuti alla lotta continua, sette giorni su sette, contro l’infarto miocardico ma anche alla gestione dei degenti in attesa di interventi chirurgici, nelle patologie in Unità Coronarica, nell’aritmologia, nell’impianto di pace-maker, defibrillatori e resincronizzatori così come nelle ablazioni delle aritmie ipercinetiche”. Queste ultime sono rese possibili dalle alte tecnologie presenti nel nosocomio spezzino e alla collaborazione di specialisti provenienti dall’Ospedale San Raffaele di Milano.

Con l’avvento dell’Emodinamica e l’evoluzione migliorativa della Cardiologia come branca medica, la mortalità intraospedaliera dell’infarto negli ultimi dieci anni si è circa dimezzata (dal 13-14% al 7-8% circa) ed è particolarmente bassa (inferiore al 6%) nei malati al di sotto dei 70 anni che giungono all’osservazione in tempi brevi dopo l’insorgenza dei sintomi, per poi essere sottoposti ad angioplastica primaria; si eseguono tra le 900 e le 1000 procedure di Emodinamica all’anno, prevalentemente coronarografie e angioplastiche, con una dotazione tecnologica di livello elevatissimo sia sul piano qualitativo che sul piano della quantità degli strumenti disponibili. Le procedure di emergenza – tra le 150 e le 200 ogni anno – sono eseguite 24 ore su 24.

Tra la richiesta di aiuto e l’esecuzione dell’angioplastica il tempo medio che intercorre in emergenza è tra i 35 e i 45 minuti: il personale medico e infermieristico è dedicato, il Servizio 118 è rapido nel comunicare i dati e nel trasportare il malato direttamente in Emodinamica. In Aritmologia interventistica si eseguono circa 300 procedure all’anno, di cui più di 150 primi impianti di pace-maker, oltre 50 sostituzioni, circa 50 impianti di defibrillatori e resincronizzatori cardiaci, e circa 40 studi elettrofisiologici/ablazioni di tachiaritmie all’anno.

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