La Spezia - Cento coperte donate, i moduli del Montagna che arriveranno presumibilmente venerdì e i numeri da analizzare per le crescenti richieste agli empori della solidarietà della Spezia e Sarzana che registrano 900 tessere in più rispetto al 2019. Un numero che cresce in un terribile periodo storico: una pandemia in corso, tante persone che lavorano poco o niente sempre che un lavoro lo abbiano ancora. Situazioni dalle quali Caritas non si sottrae mettendo sempre al primo posto chi a meno.
A dirigere i lavori, in tutto e per tutto, è don Luca Palei che proprio in queste ore sta assistendo alla messa in opera dell'impianto elettrico che garantirà i servizi necessari per il funzionamento ottimale dei moduli abitativi che sorgeranno al Montagna, dentro un maxi capannone già assemblato.
Una versione invernale di quello che era stato nel lockdown di primavera quando il campo sportivo diede ricovero a tanta gente che non aveva una casa oppure un posto dove andare. Con l'aunnucio dell'arrivo delle prime ondate di freddo, nei prossimi giorni le temperature potrebbero scendere sotto i nove gradi, Caritas si rimbocca le maniche per la preparazione dei venti moduli abitativi che ospiteranno altrettante persone (CDS ne aveva parlato qui e qui). Le strutture per i moduli arriveranno, come detto e con tutta probabilità, venerdì. Ognuno sarà dotato di un ambiente per dormire e un bagno con doccia al fine di garantire il distanziamento sociale.
Al contempo rimangono attivi anche altri servizi di Caritas. Sono almeno 100 le coperte già raccolte e chi vorrà donarle potrà rivolgersi al centro ascolto, al point di Via Chiodo. E' sempre operativo il servizio docce in Via Brugnato a Fossamastra per chi ne avesse bisogno. In particolare, verranno distribuiti saponi e asciugamani monouso e vestiti. Tutto nel rispetto delle prescrizioni anti Covid.
Caritas tende la mano a tutti, anche a chi una casa ce l'ha ma a causa della pandemia non riesce più a garantire alla propria famiglia anche i servizi essenziali: a partire dalla spesa.
A raccontare quello che sta accadendo è lo stesso don Luca che tra un circuito e l'altro, mentre viene montata la struttura principale per l'accoglienza al Montagna, si racconta a CDS: "E' stato un anno davvero intenso e queste settimane richiedono uno sforzo in più. Ci stiamo mettendo tutto il nostro impegno per garantire il massimo della cura e dell'aiuto a chi ne ha bisogno. Sappiamo che questo mondo è cambiato e sta continuando a farlo. Tante persone si ritrovano sempre più spesso in difficoltà. Lo riscontriamo anche dal lavoro quotidiano degli empori della solidarietà presenti sul territorio: da marzo ad oggi abbiamo contato almeno 800 spese straordinare, cioè non previste. E' aumentato tantissimo anche il numero delle tessere siamo arrivati a un totale di 900". La maggior parte delle famiglie che ne fanno richiesta sono italiane.
L'attenzione su Caritas è sempre molto alta e non di rado si sono sollevati polveroni e polemiche. Il lavoro di don Luca, di Caritas e di coloro i quali si sono messi in gioco va avanti conservando speranza anche nel futuro.
"Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce - aggiunge don Luca - e quello che sta accadendo dentro e fuori dal campo Montagna è proprio una foresta che cresce. L'impegno dei ragazzi della pastorale giovanile e di chi sta credendo in noi è commovente. In tanti ci appoggiano e cercano di darci una mano e fanno capire che non serve perdersi in rivoli inutili. Le azioni positive sono specchio di una società giusta e che sa mettere a frutto i propri talenti".