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Cgil, Cisl e Uil lanciano l’allarme: "Liguria non più virtuosa per la sicurezza sui luoghi di lavoro"

Sicurezza sul lavoro

“Lavoratrici e lavoratori continuano a perdere la vita sui luoghi di lavoro dove, invece, dovrebbero sentirsi protetti e al sicuro. Tuttavia nel 2018 questo non accade perché controlli e sanzioni sono ancora troppo blandi e la cultura della sicurezza non decolla: il problema principale è che il tema non viene messo al centro dell’agenda politica italiana”. Lo sottolineano le delegazioni regionali di Cgil, Cisl e Uil che lanciano la Piattaforma unitaria dedicata alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro.
“In un tempo in cui i nuovi rischi aumentano  e  le condizioni di lavoro peggiorano, le Organizzazioni sindacali confederali credono ancora in un cammino comune, insieme a istituzioni e imprese, per l’affermazione della prevenzione in ogni luogo di lavoro – si legge in una nota -. Una piattaforma rivendicativa nazionale, quella di Cgil, Cisl e Uil costruita con un lavoro serrato e congiunto tra il livello nazionale e territoriale, all’interno della quale si è ben rappresentato il contributo della nostra  piattaforma territoriale del dicembre 2017. Tutti hanno diritto a un lavoro sicuro e dignitoso, come scritto nella nostra Costituzione, purtroppo la crisi ci ha lasciato  meno lavoro e più precarietà e ci ha, quindi,  dimostrato come salute e sicurezza possano essere sacrificate dalle aziende perché sono elementi che costano”.

“Bisogna riportare al centro l’uomo con i suoi fabbisogni e la sua sicurezza e non il profitto – prosegue la nota -. La Liguria non è una regione virtuosa, si posizione al 9° posto della classifica nazionale rispetto al numero totale dei casi e al 2° posto come regione del Nord Ovest nel rapporto casi di morte bianche e numero di occupati, dove il 40 % ha più di 50 anni. Le azioni di prevenzione da mettere in campo dovranno tenere in considerazione una platea di lavoratori che invecchia all’interno di processi usuranti, ma anche dei nuovi lavori. Bisogna quindi ripartire dalle buone prassi oggi esistenti,  come i tavoli sui porti da estendere agli altri settori, i protocolli e gli accordi siglati in Comune, Regione e Prefettura che devono essere presi ad esempio. Questi infatti prevedono un coinvolgimento anche da parte delle OO.SS nella gestione degli appalti in materia di sicurezza e la partecipazione attiva nella costruzione della congruità degli stessi”.

“Nella nostra piattaforma richiamiamo alla  necessità di rivedere le modalità di utilizzo delle  risorse derivanti dalle sanzioni per ampliare direttamente gli organici  degli Enti  ispettivi – si legge – quindi come Cgil, Cisl e Uil chiediamo  un maggiore coinvolgimento delle parti sociali a tutti i livelli – sia nazionale che territoriale –  per avviare una cabina di regia con l’INAIL. Altro passaggio delicato sarà l’attenzione sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nei processi lavorativi, sulla tenuta del costo del lavoro e il contrasto  al dumping sociale. Abbiamo la necessità che si riveda la politica dei tagli fatti  in questi anni ai patronati, che sono lo  strumento sociale con cui sosteniamo informazione e  assistenza tecnica per tutti i lavoratori. Bisogna invertire la tendenza, perché meno risorse significa meno tutele ai soggetti più deboli”.

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