L’altra sera Ezio Bosso, torinese, pianista e direttore d’orchestra, ha commosso e incantato Sanremo. Con la forza dell’arte e della simpatia, ben più tosta della terribile malattia neurodegenerativa che Bosso ha scoperto di avere, 40enne, nel 2011: la sclerosi laterale amiotrofica. La terribile Sla, che il musicista torinese affronta con piglio unico, e non senza una buona dose di autoironia. E non tutti forse sapranno che il pianoforte usato da Bosso all’Ariston è stato usato per la prima volta dal musicista al Teatro Civico della Spezia l’anno scorso. Uno strumento su misura, calibrato, messo a punto a Pietrasanta da Piero Azzola nel noto negozio di Via Nottolini, quasi due secoli di storia. Un legame con lo strumento perfezionatosi di volta in volta, e sempre più saldo.
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