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Avvisi "bonari" e più elasticità, le richieste per il piano del commercio

Su questo lavorerà la Commissione consiliare. Intanto dall'entrata in vigore, sono partite da quest'estate decine di sanzioni.

Comune della Spezia

Dodici sanzioni per aver venduto l’alcol in centro nonostante i divieti, altre cinque tra quelle in fase di verifica e quelle elevate da parte della Polizia municipale. Sono questi i numeri relativi al rispetto del Piano del commercio entrato in vigore in centro storico nell’estate 2016. Oggi in commissione consiliare si è tornati a discutere del tema, non in merito a tutte le sanzioni ma ad una in particolare, dove per un commerciante che ha aperto un negozio di alimentari, subentrando nei locali di un ex negozio di abbigliamento, al quale è stata elevata una multa da 100 euro perchè gli arredi interni erano stati immutati.
Si tratta di un “caso limite” assieme a quello presentato dal consigliere Guerri, nel corso della discussione, riguardante gli obblighi del posizionamento degli interni per una commerciante della zona dell’Umbertino.
Alcuni consiglieri hanno ribadito che le regole sono troppo rigide, intanto è stata mostrata apertura da parte degli uffici legali del Comune una piccola modifica riguardante il piano nel quale verrebbe specificato che se vengono notate alcune situazioni lievemente non conformi, prima di partire con la sanzione sarà necessario un primo avviso “bonario”, anche perchè l’incoerenza con le regole potrebbe essere una semplice svista. Di questa “aggiunta” se ne occuperà la commissione di controllo.
Più volte nel corso della riunione è stata specificata la necessità del piano del commercio e la filosofia in quanto opera necessaria per mantenere decoro e attività. In questo contesto però è emerso che non tutti, nel settore alimentare, nonostante i divieti hanno rispettato le regole e sono situazioni che il Comune con tutti gli enti preposti monitora in maniera costante.
“Ci sono alcuni casi – ha spiegato a margine della Commissione la dottoressa Niggi – , anche evidenti dove effettivamente abbiamo riscontrato la pratica di mettere la merce in vendita a terra, appenderla, lasciare gli alimenti al sole (che non garantisce l’integrità dei beni in vendita). Questi elementi permangono, ma erano una criticità già in precedenza ed è per questo che ci siamo spinti a redigere un piano del commercio che fosse incisivo. Questo non significa che non possa essere migliorato o corretto. E’ chiaro che ci vogliono valutazioni attente e ora questi comportamenti sono sanzionabili ma solo per le nuove attività, chi invece si è da poco insediato con il piano attivo viene multato”.

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