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Atc, Cobas e Uiltrasporti presentano un esposto all’Asl

Ponzanelli e Simoni replicano alle dichiarazioni dei vertici aziendali e rincarano la dose: "Chiediamo un intervento per le condizioni di lavoro degli autisti: seggiolini, sospensioni e mezzi in pessimo stato. Altro che manutenzioni migliorate...".

Coda sette pullman

“La disdetta unilaterale di un accordo non si verificava da oltre 30 anni di Atc, su questo non abbiamo dubbi… se poi l’azienda ritiene di poter annoverare questo fatto tra i propri “meriti” allora appare chiaro il perché si parta da punti di vista diametralmente opposti”. Uiltrasporti e Cobas non ci stanno e replicano pubblicamente alle dichiarazioni rese ieri dal presidente di Atc Esercizio, Gianfranco Bianchi, e dall’amministratore delegato, Francesco Masinelli, di fronte ai membri della terza commissione consiliare (leggi qui). Il dibattito tra i sindacati e l’azienda, avviato ormai da mesi e partecipato a fasi alterne anche dalle altre sigle Filt Cgil, Fit Cisl, Ugl e Faisa Cisal, si arricchisce così di un’ulteriore puntata, accompagnata da un esposto inviato all’Asl 5 e firmato dai rappresentanti Giuseppe Ponzanelli e Luca Simoni per denunciare le condizioni di lavoro degli autisti, costretti a stare sino a sei ore e mezza su seggiolini di guida malmessi, su mezzi dalle sospensioni esauste e dall’età media superiore ai 13 anni.

“Come sigle sindacali – proseguono Ponzanelli e Simoni, che aderisce alla protesta per l’unilateralità con la quale l’azienda è arrivata al provvedimento di disdetta più che per il merito della questione, visto che i Cobas non hanno mai usufruito dei turni di guida sindacali – ci eravamo subito resi disponibili a rivedere l’accordo con l’obbiettivo comune dell’efficientamento. Nonostante questo l’azienda non ha voluto né discutere né trattare sull’argomento limitandosi a consegnarci una comunicazione nella quale venivamo avvisati della disdetta dell’accordo, finendo poi a doverne discutere in sede politica.
Dagli interventi di Masinelli e Bianchi emergono cifre che per quanto ci riguarda appaiono quanto meno fantasiose. Il reale risparmio dell’azienda con la disdetta di tale accordo corrisponde a circa 80mila euro (mentre i vertici aziendali hanno parlato di una somma compresa tra i 124mila e i 200mila euro – Ndr), l’equivalente di 2 turni e mezzo di guida. Se poi questa somma è quella necessaria ad appianare i conti di Atc e proiettarci verso un futuro roseo non possiamo esserne altro che felici. Tuttavia, viste le somme di cui sopra, l’azienda prima di disdire un accordo in maniera unilaterale avrebbe potuto far di meglio risparmiando magari sulle onerose consulenze esterne piuttosto che sulle varie promozioni fatte in seguito all’insediamento di questo cda tra cui per altro ne figurano alcune molto particolari“, affermano Ponzanelli e Simoni con chiaro riferimento a quella dell’ex segretario Faisa Cisal, Franco Bardelli.

“Per quanto riguarda poi il costo del cda stesso la cifra è rimasta la medesima degli anni passati, circa 35 mila euro lordi.
Per quanto riguarda la volontà di rimanere in house possiamo senza alcun dubbio affermare che è sempre stato anche l’obbiettivo del sindacato ed è proprio per questo motivo che siamo impazienti di poter conoscere il piano industriale e portare, se necessario, il nostro contributo purché tale piano sia pienamente avvallato e condiviso dal Comune proprietario e dalla Provincia. Il sindacato si è mosso sì in occasione dei tagli, con presidi sotto al Comune proprietario e alla Provincia, ma non solo. Il sindacato ha avuto un ruolo importante anche durante il contenzioso tra Atc e Provincia facendo sì che la Provincia passasse dal trattenere 280mila euro di contributi destinati ad Atc a 80mila euro. Al netto di tutto restano comunque i tagli che il Comune della Spezia continuerà ad attuare nei prossimi anni. Parliamo di circa 300mila euro a tranche fino ad arrivare al milione di euro che il sindaco Peracchini dichiara di pagare in più del dovuto. Parlando poi degli attriti dichiarati da Masinelli in relazione alla proposta di accordo riguardante il premio denominato “Pasqualina” teniamo a precisare che tali attriti esistono solo da parte dell’azienda, basti vedere appunto la disdetta dell’accordo sui turni di guida sindacali in seguito alla bocciatura al referendum dell’accordo sulla “Pasqualina”. Se la colpa del sindacato è stata portare a referendum, in maniera democratica, una proposta di accordo che interessava tutto il personale, ben contenti di tenercela la colpa”, dichiarano i due esponenti sindacali, che aggiungono: “Non ci facciamo dettare l’agenda delle iniziative sindacali dall’amministratore delegato e ricordiamo che ci sono verificatori, dipendenti di Atc che sono in grado di ottenere risultati uguali, se non migliori, di quelli raggiunti con la campagna avviata l’estate scorsa. Certo, se non li mandiamo sulle corse a fare i controlli…”.

Come dicevamo, per quanto riguarda la manutenzione Uiltrasporti e Cobas hanno presentato un esposto all’Asl. “A oggi, non abbiamo ancora ricevuto risposte certe per quanto riguarda la manutenzione dei mezzi. Pur apprezzando il forte impegno dell’officina tutta, ad oggi non siamo ancora in grado di sostituire seggiolini, sospensioni, specchi, lampadine… in quanto il magazzino è sprovvisto della maggior parte dei ricambi. Se questi sono l’efficientamento e la riorganizzazione tanto decantati allora occorrerebbe fermarsi un attimo e fare qualche riflessione”, concludono con sarcasmo Ponzanelli e Simoni.

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