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Dimensionamento scolastico

Addio all’Isa di Porto Venere, nasce quello della Riviera

Adottato il nuovo piano provinciale. Per il momento il Cardarelli rimane e non perde nessun indirizzo, ma si ragione sullo spostamento in centro di quello musicale. Intanto ci si interroga sul calo delle iscrizioni negli isituti tecnici.

Seduta di consiglio provinciale

L’Istituto comprensivo di Porto Venere cesserà di esistere. E’ uno degli effetti dell’adozione del Piano provinciale di dimensionamento scolastico avvenuta questa mattina nella seduta di consiglio provinciale presieduta da Giorgio Cozzani. I plessi scolastici di Le Grazie e Marola saranno accorpati all’Isa 2, con sede al 2 Giugno, mentre le scuole del comune di Vernazza entreranno a far parte di un Isa che comprenderà tutta la Riviera, da Deiva Marina a Riomaggiore, con sede a Levanto.
L’illustrazione del provvedimento è stata affidata a Loris Figoli, sindaco di Riccò del Golfo, e alla funzionaria del Servizio istruzione della Provincia, Olivia Zocco.

“Il secondo problema che abbiamo dovuto affrontare – ha spiegato Figoli – è stato quello della razionalizzazione delle scuole secondarie. Avevamo pensato di unificare nel Liceo classico Costa l’ambito artistico e quello musicale del Cardarelli, inglobando il Cat con il Fossati. Avremmo così avuto una scuola umanistica e artistica e una prettamente tecnica, liberando un edificio di proprietà della Provincia per altre emergenze. In seguito abbiamo appreso dai dirigenti che l’indirizzo artistico è nato con la sperimentazione del progetto Michelangelo ed è da ritenersi parte integrante dell’offerta del Cardarelli”.
Diverso il discorso per quel che concerne l’indirizzo musicale, per il quale si cercherà una destinazione nei prossimi mesi.
“Spacchettare senza sapere dove svolgere la didattica non è corretto. Quindi ci siamo proposti una attività che sposa indicazione docenti e sindacati per strutturare un’offerta che guardi al Conservatorio, anche in considerazione della tradizione musicale di alcune scuole del centro cittadino”.

E’ stata infine approvata la costituzione di un tavolo per analizzare i motivi della perdita di appeal dell’offerta degli istituti professionali.
“Nell’ultimo triennio – ha illustrato Zocco – abbiamo assistito a una riduzione del 6 per cento degli iscritti. Basti pensare che uno degli istituti tecnici spezzini è passato da 1.200 a 740 alunni. Anche a livello nazionale c’è una contrazione, ma è del 3 per cento”.
Emiliana Orlandi ha domandato quali possano essere i motivi del calo delle iscrizioni e se l’abbandono scolastico possa essere uno di questi.
“Da qualche anno non abbiamo più l’osservatorio: negli ultimi mesi abbiamo reperito alcuni dati e abbiamo avviato un lavoro per ricostituire una struttura che si occupi di statistica, ma per ora non siamo in grado di fornire risposte che hanno bisogno di uno storico, come l’abbandono scolastico. Tra le novità che possono aver inciso nel calo delle iscrizioni dobbiamo tenere conto della comparsa della formazione professionale regionale”.

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