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Lo sfogo dei murati vivi

"Sull’amianto fino ad oggi Peracchini non ha mosso un dito"

Marola

“La politica su questa vicenda ha dato il buon esempio? Quale? Una domanda lecita al sindaco Peracchini il quale probabilmente dimentica che se la nostra associazione, mossa da istanze che da anni porta a conoscenza lo stato delle aree militari prospicienti a Marola, non avesse denunciato la situazione relativa all’amianto in Arsenale, portando proposte nel consesso consiliare, oggi non potremmo parlare di monitoraggi, mappatura, bonifiche”. E’ lo sfogo dell’associazione “Murati vivi” di Marola che in una nota ripercorrono la vicenda.

“Dopo mesi dall’approvazione di una mozione che conteneva espressamente le nostre proposte ed impegni precisi, la giunta Peracchini non ha prodotto nulla – sottilineano -. Nell’ultima commissione abbiamo dovuto interloquire con dei tecnici, nell’assoluta assenza dell’amministrazione comunale. Non abbiamo avuto informazione di alcuna mappatura complessiva e di relativi indici di rischio, non è stato fornito alcun dato sui monitoraggi che, i nostri “buoni vicini” della Marina militare, avrebbe dovuto fare in merito ai lavori di rimozione dei frammenti di amianto ed abbiamo scoperto che i monitoraggi dell’unica stazione rilevante che è stata installata da Arpal, ha i filtri talmente intrisi di inquinanti che è impossibile rilevare eventuali presenze di amianto. Questi sono i fatti, e se da questi se ne trae un plauso alla politica, non possiamo che prendere atto dell’ardita fantasia del primo cittadino spezzino”.

“Plaudiamo all’iniziativa dell’onorevole Traversi – scrivono ancora nella nota -, con il quale non abbiamo mancato di polemizzare in merito alle risposte evasive del viceministro Tofalo, in occasione dell’interpellanza in commissione Difesa. Tuttavia manteniamo un ottimistico scetticismo dato dai tempi, che riteniamo eccessivamente lunghi, dall’atteggiamento superficiale della ministra Trenta, oltre a perplessità legate al fatto che la cittadinanza non ha avuto nessuna comunicazione e partecipazione in questo passaggio che, data la gravità della situazione, riteniamo elemento imprescindibile”.

“È bene chiarire, in primis al primo cittadino spezzino – sottolineano – , che quanto viene fatto in ordine alla salubrità delle aree militari prospicienti alla borgata marolina non è metro di vanto e di autoincensamento. Tutto ciò che la politica fa per la salute degli abitanti della borgata è un suo preciso dovere, in quanto massima autorità sanitaria cittadina, motivo per il quale dovrebbe interloquire, se ne avesse la volontà politica, con i nostri “buoni vicini” con maggiore risolutezza”.

“Concordiamo con Peracchini sulla necessità di controllo dei tempi e di modalità di intervento (e di monitoraggio di eventuali dispersioni di fibre, dato la natura degli stessi) – concludono -, un impegno che noi Murativivi abbiamo assunto il giorno della costituzione della nostra associazione e che manteniamo pervicacemente davanti a disastri come la disintegrazione delle coperture in amianto dei capannoni dell’Arsenale, davanti alle emissioni delle navi ormeggiate davanti a Marola, davanti al Campo in ferro, e su tutte le questioni ambientali correlate all’attività della Marina militare in prossimità dei nostri meravigliosi borghi”.

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