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"Ragazzi, facciamo tutti parte del sistema di Protezione civile"

Il presidente della Provincia Cozzani e gli assessori Giampedrone e Piaggi: "Le allerta non si discutono: è importante rispettare le indicazioni fornite dalle istituzioni. Quando non accade nulla è perché la prevenzione ha funzionato bene".

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Conoscere le allerta, rispettare le indicazioni delle istituzioni e limitare il rischio, per sé e per gli altri. Sono questi i messaggi trasmessi questa mattina agli studenti delle classi quarte dell’istituto Einaudi-Chiodo nel corso dell’evento formativo sulla sicurezza e sui comportamenti responsabili in caso di allerta meteo al quale hanno preso parte l’assessore regionale alla Protezione civile, Giacomo Giampedrone, l’omologo comunale, Luca Piaggi, il presidente della Provincia, Giorgio Cozzani, il dirigente della Protezione civile regionale Stefano Vergante e i tecnici di Arpal.
I ragazzi presenti nell’auditorium della scuola di Via XX settembre hanno così scoperto il funzionamento della macchina di Protezione Civile e come comportarsi in caso di allerta meteo.

“Nel recente passato – ha detto Giampedrone – abbiamo visto, purtroppo, cosa significa sottovalutare le allerta. Nessuno di noi è estraneo, spettatore, siamo tutti protagonisti e dobbiamo essere più consapevoli delle ragioni per cui ci vengono chiesti determinati comportamenti. Il messaggio di allerta non significa che si verificherà per forza un disastro, e dunque nei casi in cui le cose vanno meglio di quanto previsto non bisogna pensare che i tecnici fanno un lavoro farlocco. Magari non fosse mai successo niente! Non possiamo fermare la natura, ma dobbiamo prevenire situazioni di pericolo. Nessuno si può chiamare fuori dal mondo della Protezione civile. In Italia e in Liguria – ha sottolineato l’assessore – abbiamo una cultura molto alta per quel che riguarda il volontariato, ma è ancora bassa l’educazione dei cittadini. Oggi qua facciamo tutti un passo avanti, trasmettendo a voi il significato delle allerta e degli avvisi che vengono trasmessi dalle istituzioni. Prima, con la scala numerica, le allerta potevano essere mal interpretate. Oggi, con i codici colore, è tutto molto più chiaro. Ma bisogna attenersi a quello che viene comunicato”.

L’assessore comunale Piaggi, che 17 anni fa è entrato come volontario nella Protezione civile, ha illustrato la sua esperienza passata e quella che gli deriva dal ruolo che ricopre oggi.
“È cambiata moltissimo la cultura della Protezione civile. Dall’alluvione di Firenze in poi c’è stata una evoluzione continua. Il Comune ha un ruolo fondamentale – ha spiegato – perché dopo l’emissione dell’allerta da parte della Protezione civile regionale, fa squadra con le altre istituzioni e, attraverso il Centro operativo comunale, stabilisce quale piano e quali misure mettere in atto, comprese le chiusure delle scuole. Le allerta non si discutono. Se non succede niente vuol dire che si è lavorato bene, che la prevenzione è stata fatta nel modo corretto. Siamo tutti parte della Protezione civile, perché chi si mette in pericolo non seguendo le indicazioni delle istituzioni crea problemi a tutto il sistema, oltre a mettere in pericolo la sua incolumità”.

Dagli assessori e dal presidente Cozzani è venuto l’invito a “prendete in considerazione l’idea di entrare a far parte della Protezione civile come volontari. E’ un’attività molto impegnativa – hanno detto – ma sentirsi al servizio della comunità ripaga di tutti gli sforzi”.

Soddisfatto dell’attenta partecipazione degli studenti all’appuntamento di questa mattina, che fa parte di un percorso più ampio che la scuola sta conducendo insieme ai ragazzi, il dirigente scolastico Generoso Cardinale, ha ringraziato gli enti per aver accolto l’invito a mostrare quello che accade dietro le quinte.
“E’ importante chiarire i compiti e i messaggi delle autorità, anche per non dare importanza alle numerose opinioni infondate che circolano su certi argomenti. Bisogna dare ascolto alle comunicazioni ufficiali. Gli studenti e tutto il personale scolastico devono sapere la differenza tra la chiusura delle scuole e la sospensione delle attività didattiche. Questi giovani sono un veicolo importante, perché saranno i cittadini di domani e perché possono trasmettere quello che sanno ad amici e compagni”.

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