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Non si ferma la mobilitazione

"Meglio un Natale senza luci che una città senza Dialma"

Su change.org spunta la petizione per scongiurare la privatizzazione del centro. Le associazioni aprono al dialogo. Una lettrice racconta a CDS: "Lì ci sono cresciuta"

"Made in Italy" al Dialma Ruggiero - Compagnia" Babilonia teatri"

Non si ferma la mobilitazione per il Dialma Ruggiero. Dopo la tempesta di volantini sparpagliati per tutto il quartiere e la loro virale diffusione sui social, nella giornata di ieri sulla piattaforma change.org è comparso un nuovo annuncio per salvaguardare il centro.

Una petizione su Change.org Nel testo della petizione, che in poche ore ha quasi raggiunto l’obiettivo delle mille sottoscrizioni, vengono elencate le potenzialità del centro e la ricaduta positiva su tutto il quartiere.
“L’amministrazione comunale di Spezia ha deciso di cambiare la modalità di gestione del Centro Dialma Ruggiero, privatizzandola – si legge nella petizione online -. La privatizzazione del centro farà decadere tutto ciò che il Centro rappresenta per tanti cittadini che partecipano alle numerose iniziative portate avanti dalle associazioni che lo animano”.
“Perché intervenire così drasticamente su uno dei pochi luoghi del sistema culturale e sociale spezzino che funziona – si legge ancora nel testo – , che è frequentato e riconosciuto da tutti i cittadini ed è apprezzato anche fuori città come modello da imitare? Il Centro Dialma Ruggiero rappresenta un punto di riferimento irrinunciabile per le famiglie, per i bambini, per gli adolescenti, per gli anziani, per le persone con disabilità e per tutti i cittadini. Un luogo che, con le sue attività, ha contribuito alla crescita umana e culturale ed alla socializzazione di migliaia di cittadini, dando vita ad un centro polivalente in grado di offrire una molteplicità di attività tra loro diverse, ma complementari, che non trova altri esempi nel territorio spezzino”.
“Le attività del Centro hanno svolto un ruolo determinate nell’impedire il degrado di un quartiere che è sempre stato a rischio- si legge il testo -, grazie alle luci sempre accese, al via vai di bambini, di giovani e di famiglie, rianimando, così, anche il tessuto commerciale limitrofo e garantendone la sicurezza”.
“Non permettiamo che vengano intraprese azioni che possano mettere a rischio le attività e le funzionalità della struttura, o la sua destinazione d’uso che deve rimanere a di Centro di aggregazione sociale e culturale a vocazione pubblica”.

La mobilitazione di tutti. Una lettera al sindaco Peracchini: “Preferirei un Natale senza luci che una città senza il Dialma”. I lettori di CDS, sia sui social che in una nota inviata alla redazione, hanno espresso vicinanza al centro e la necessità di mantenerlo così com’è. Una lettrice ha scritto a CDS raccontando di aver preparato una lettera rivolta direttamente al primo cittadino Peracchini.
“Da quando ha vinto le elezioni amministrative 2017 ed è divenuto il nuovo sindaco di La Spezia, devo dire di essere rimasta molto soddisfatta del suo lavoro – scrive la nostra lettrice Francesca -, la città sembra molto più pulita, i giardini durante il periodo natalizio erano incantevoli, la differenziata non è più la causa di svariate e drammatiche battaglie tra gabbiani e piccioni. Il Dialma Ruggiero, le assicuro, vale molto più, per me e tantissimi altri giovani (e non solo), di tutte queste cose messe assieme”.
“Preferirei le città più sporche, un Natale senza luci, i gabbiani perennemente in guerra di fronte a casa mia piuttosto che veder chiudere il Dialma Ruggiero – prosegue ancora -. Come diceva il gran Giovanni Battista De Luca: per essere dei bravi musicisti, dei bravi grammatici, dei bravi giuristi occorre tanto la formazione pratica quanto quella teorica”.
“Ora, non mi permetterei mai di dubitare della sua esperienza nel suo campo di appartenenza, ma qui, in questo caso, ha sentito solo tante teorie, ma come stanno veramente le cose glielo può raccontare solo chi in Dialma ci è cresciuto – si legge ancora nella lettera di Francesca-. Io da 7 anni frequento il Dialma Ruggiero. Lì ci sono cresciuta. Lì ho imparato ad amare il teatro più di quanto non lo facessi prima, si è formata una sorta di grande, grandissima, famiglia: abbiamo iniziato un percorso tutti insieme che, inizialmente, consisteva in un laboratorio, poi nella scrittura di un copione, spesso frutto delle nostre improvvisazioni.. dunque gli spettacoli erano completamente nostri, ogni frase, ogni parola, ogni personaggio, era nostro e e di nessun altro”.

“Abbiamo condiviso emozioni fortissime – conclude – portare in scena spettacoli completamente nostri era un po’ come mettersi a nudo davanti a centinaia di persone. Abbiamo sempre lavorato in maniera seria, e questo è stato possibile solo grazie ad insegnanti competenti e, se devo essere sincera, geniali”.

Le associazioni. I cittadini sono preoccupati, sui social di fatto non si parla d’altro. Le associazioni, al momento, mantengono il sangue freddo e interverranno al momento opportuno. Da parte loro non c’è nessuna chiusura. La vicenda deve essere affrontata all’insegna del dialogo.

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