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"Abbiamo accettato di fare sacrifici, ora vogliamo una scuola adeguata"

Il reggente dell'Einaudi Chiodo e dirigente del Fossati Da Passano Paolo Manfredini fa il punto: "Le lezioni andrebbero rinviate comunque".

Paolo Manfredini

Non torneranno nelle loro classi prima di un mese se non addirittura più in là. Sono le sorti degli studenti dell’Istituto Einaudi Chiodo, nel cuore del Quartiere Umberto I, che devono fare i conti con i lavori di edilizia ancora in corso. Una situazione complicata che ha obbligato il dirigente reggente Paolo Manfredini a escogitare soluzioni per il rientro in classe.
“L’auspicio è che comunque la riapertura slitti al 24 settembre – spiega Manfredini – per tutta una serie di cose. La nostra principale preoccupazione resta quella del mancato completamento dei lavori: che il Chiodo fosse fatiscente era sotto gli occhi di tutti. Ma i lavori dopo il blocco per la Covid-19 anche se sono ripresi non saranno completati prima della seconda metà di ottobre. Per il momento fino ad arrivare al completamento siamo tutti dirottati nelle sezioni dell’Einaudi. Dovremo calendarizzare le lezioni: a rotazione alcuni ragazzi entreranno al mattino e gli altri entreranno al pomeriggio con uscita alle 18. Ci è stato chiesto un sacrificio che facciamo, speriamo soltanto che ci venga riconsegnata una scuola che sia all’altezza. Se non ci fosse stata la problematica coronavirus avremmo avuto spazi e possibilità di rientrare in classe serenamente, intanto possiamo dire che sono state confermate tutte le classi e almeno da questo punto di vista siamo sereni”.
Oltre alla reggenza dell’Einaudi Chiodo, Manfredini è lo storico dirigente scolastico dell’Istituto Fossati Da Passano, che conta quasi 1.200 studenti. “Non abbiamo problemi di spazio – aggiunge – e siamo riusciti a garantire un metro e venti tra le bocche di uno studente e l’altro. Due metri e mezzo invece tra l’insegnante e il primo studente davanti alla cattedra. Abbiamo recuperato due uffici e due aule grandi. Per il resto abbiamo la fortuna di garantire otto varchi. Divideremo gli studenti in due gruppi: uno entrerà alle 8.10, l’altro alle 8.50. Tutti i giorni garantiremo quattro ore di lezione tutti i giorni, venti ore a settimana saranno in presenza, le altre 12 a distanza. Quegli stessi gruppi usciranno alle 12.10 e alle 12.50. Questo permetterà di diluire gli ingressi”.
Per entrambi gli istituti sarà consigliata, come previsto dal Comitato tecnico scientifico, la mascherina chirurgica che sarà obbligatoria negli spazi comuni. “Noi inviteremo i ragazzi a tenere la mascherina il più a lungo possibile – conclude Manfredini- perché più a lungo si tiene meno rischi ci sono per tutti. Inviteremo i genitori a fornire ai figli le mascherine”.
Gel e mascherine saranno fornite anche dagli istituti. Per Fossati Da Passano ed Einaudi Chiodo ne sono previste quasi duemila mascherine al giorno.

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