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"aspettiamo da mesi"

Ultimatum lericino: "Convocate le commissioni o vado dal prefetto"

L'ex sindaco Fresco non usa mezzi termini. E chiede una stretta sugli 'assenteisti'.

Lerici, commissione capigruppo 25 gennaio 2019

Stamani a Lerici in commissione meglio il contorno del piatto principale, cioè l’acquisizione gratuita della galleria antiaerea sotto il castello di San Terenzo attraverso il ‘federalismo demaniale’. Il clou in apertura, con l’ex sindaco Emanuele Fresco, ora consigliere di opposizione, che, rivolto alla capogruppo di maggioranza Claudia Gianstefani, ha manifestato l’intenzione di rivolgersi al prefetto per chiedere la convocazione di quattro commissioni consiliari a tema richieste da tempo sia da lui, sia dal consigliere Andrea Ornati. Commissioni, in particolare, su Dmo, Atc, Ca’ Doria e Pubblica assistenza. “Sono mesi che alla richiesta di queste commissioni non viene data risposta – ha incalzato l’ex primo cittadino -. Se entro una settimana non ci sarà riscontro, andrò dal Prefetto e chiederò a lui di convocarle”.

La capogruppo Gianstefani – per l’ultima volta in questa veste visto che al prossimo consiglio, complice l’elezione in Provincia, passerà il testimone al consigliere Carnasciali – ha assicurato la convocazione delle commissioni, magari accorpando i temi due a due. In programma anche una commissione su scuola e trasporto scolastico, chiesta dalla capogruppo di ‘Golfo dei poeti’ Mariachiara De Luca.

La riflessione di Fresco non si è esaurita qui. “Una recente sentenza del Consiglio di Stato – ha affermato – chiarisce i criteri di decadenza dal consiglio comunale. Ritengo che il segretario comunale debba farsene carico. E’ una questione di rispetto dei cittadini e dell’organo consiliare steso. Impensabile un protrarsi di assenze di questo tipo. Si prenda carico di questa sentenza e la si faccia funzionare”. Come confermato a margine della seduta, il riferimento è naturalmente tanto al consigliere di maggioranza Mattia Antonini, quanto al collega di minoranza Michael Carli (Golfo dei poeti, esponente Pd), i cui gettoni in sala consiliare fin qui sono stati davvero pochi. La capogruppo Gianstefani ha garantito un approfondimento, ribadendo altresì la legittimità dell’istituto della giustificazione, a più riprese praticata dai due giovani e spesso assenti amministratori.

Ma cosa dice la sentenza? Il Consiglio di Stato ha considerato un ragionevole bilanciamento degli interessi in gioco la disposizione statutaria che, una volta rilevata l’assenza del consigliere da tre sedute consiliari, prevede un automatico effetto decadenziale, salvo che questi non provveda a fornire, entro un congruo termine, adeguate giustificazioni delle assenze. “Quanto alla plausibilità di queste ultime – si legge nel puntuale intervento del Quotidiano enti locali de Il Sole 24 Ore -, non risultano possedere i requisiti di idoneità giustificativa i certificati medici prodotti in copia e con contenuto generico. Invero, la documentazione probatoria non presenta certezza in ordine al tempo e all’orario del rilascio, non consentendo di stabilire se la concomitanza della visita medica risulti effettivamente tale da impedire in modo assoluto la partecipazione alla seduta consiliare. Inoltre, la loro genericità di contenuto e l’indicazione di uno stato di modesto malessere non permettono di valutare adeguatamente la indifferibilità della visita e la connessa impossibilità di presenziare al consesso pubblico”.

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