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Dopo le dimissioni del vicesindaco barsotti

Porto Venere, l’opposizione: "Comune dà impressione di essere castello di carte pronto a crollare"

Saul Carassale, Francesca Sacconi, Franco Talevi e Fabio Carassale

“Prendiamo atto delle dimissioni della vicesindaco di Porto Venere, Paola Barsotti. Il comunicato ufficiale parla di “motivazioni personali”, e non è nostra intenzione mettere in discussione tali affermazioni, con la speranza anzi che, se di problemi personali si tratta, possano essere positivamente risolti. Questo non modifica tuttavia il nostro giudizio politico, che rimane inevitabilmente negativo”. Lo affermano in una nota i consiglieri comunali di opposizione del gruppo Porto Venere bene comune, intervenendo a commento delle dimissione da vicesindaco, assessore e consigliere da parte di Barsotti.

“In questi otto anni non è stato fatto nulla di rilevante ed incisivo, ma solo normale amministrazione, e a volte neanche quella, vedasi lo stato di degrado dei cimiteri. Continuerà a preoccuparci il governo del territorio, con un sindaco sostanzialmente impegnato altrove – sottolineano Saul Carassale, Francesca Sacconi, Franco Talevi e Fabio Carassale – ma che ha mantenuto per sé praticamente tutte le principali competenze amministrative, e che ha dato prova, in questi anni, di essere ben poco incline alla partecipazione e al confronto, con un consiglio comunale svilito, usato come mero “certificatore” delle scelte amministrative e politiche decise dal sindaco, con nessun rispetto del pensiero della minoranza e penalizzato dall’inesistente contributo dei consiglieri di maggioranza (ad eccezione della consigliera Angelino, che recentemente si è dissociata dalla sciagurata scelta di porre in alienazione la parte finale di Via Alberto Colonna di proprietà comunale e limitrofa a piazza Spallanzani), dalla recente e persistente impossibilità di svolgere sedute in presenza del consiglio stesso, per volontà del sindaco, benché sotto al “paravento” delle norme anti Covid (la sala è in realtà sufficientemente grande a contenere in sicurezza tutto il consiglio), ed infine con un nuovo vicesindaco
che non sembra avere la necessaria autorevolezza nel prendere decisioni in autonomia da quanto già deciso dal sindaco”.

“La sensazione di essere in presenza di un “castello di carte” pronto a crollare è forte, e temiamo che, a breve, i segnali si manifesteranno con precisione, e alla vigilia di decisioni importanti sulla pianificazione del territorio (applicazione del
masterplan Palmaria, nuovo Puc) questo è doppiamente grave”, concludono i membri del gruppo Porto Venere bene comune.

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