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I punti messi in discussione

Palmaria, l’opposizione chiede di aggiornare il protocollo

Presentata una seconda richiesta di convocazione di un consiglio comunale straordinario per affrontare alcune tematiche relative agli aspetti amministrativi della vicenda.

L'isola Palmaria

I comitati e le associazioni contrarie al masterplan che interessa la Palmaria stanno affilando le armi a suon di riunioni che sfoceranno, hanno assicurato, in gesti clamorosi, se ce ne sarà bisogno. Nel frattempo la raccolta firme “L’isola Palmaria non si tocca!” ha sfondato il muro delle 15mila sottoscrizioni e il tema tiene banco anche nel dibattito politico locale.
L’opposizione ha infatti presentato una seconda richiesta di consiglio comunale per discutere il protocollo d’intesa per la valorizzazione dell’isola. La prima richiesta, che prevedeva una generica discussione tra i consiglieri era stata respinta perché “non conforme” al regolamento.
I consiglieri Saul Carassale, Francesca Sacconi, Franco Talevi e Fabio Carassale, del gruppo “Porto Venere bene comune” hanno integrato la richiesta con uno specifico ordine del giorno ritenendo indispensabile che le valutazioni in merito al protocollo, al masterplan redatto da Kipar e scelto dalla cabina di regia vengano approfonditi e discussi in ambito locale.
“Ancora una volta sottolineiamo l’assoluta incongruenza tra le richieste economiche avanzate dalla Marina militare in cambio delle aree dismesse cedute dal Demanio, la grave lacuna costituita dal mancato passaggio all’ente locale del Terrizzo, cardine infrasrutturale di tutta l’isola, sopratutto per i residenti, e assoluta contrarietà ad operazioni immobiliari travestite da progetti di manutenzione e recupero agricolo o culturale”, affermano i consiglieri.

La richiesta di seduta straordinaria prevede un aggiornamento sull’iter procedurale considerata “la delicatezza ambientale su cui insiste ogni proposta progettuale inerente l’isola Palmaria, l’elevatissima attenzione mediatica e sociale suscitata dalla presentazione del masterplan, le rilevanti conseguenze per il territorio comunale del processo di valorizzazione, avviato con il Protocollo d’Intesa tra enti, approvato dal consiglio, ma non più monitorato nel percorso dallo stesso.
Secondo la minoranza nel protocollo mancano “indicazioni precise sulla destinazione d’uso di alcuni lotti immobiliari non oggetto di trasferimento” e individuano una certa “approssimazione nelle esposizioni economiche dell’ente”, oltre alla contraddittoria interpretazione dell’articolo 56 bis del decreto legge 69 del 2013 che disciplina il trasferimento dei beni tra enti a titolo non oneroso. L’opposizione ricorda il riconoscimento quale sito di Interesse strategico a gestione commissariale della Palmaria e chiede di conoscere “l’esatto iter burocratico fin qui seguito per l’attuazione del Protocollo d’intesa, con particolare attenzione alle contrattazioni dl tipo economico avviate con l’attuale fruitore dei beni (Marina) e quantificazione esatte delle stesse; i cinque scenari proposti dall’architetto Kippar attraverso la redazione del “masterplan” con analisi delle motivazioni che hanno determinato, nella cabina di regia, la scelta dello scenario 5 bis, con particolare riferimento al carico economico determinato dagli accordi Stato-Comune”. Focus anche sulle linee guida dl sviluppo economico e sociale previste dal piano con analisi e valutazione anche degli interventi previsti nelle aree non trasferite dal ministero della Difesa in relazione alla loro interazione col più ampio contesto dell’isola e del territorio comunale.

Insomma, l’opposizione chiede la “revisione del Protocollo di Intesa siglato, alla luce del decreto legge 69 del 2013 che disciplina il trasferimento dei beni tra enti a titolo non oneroso, anche verificando con la Corte dei Conti, preventivamente alla sua attuazione, la legittimità dell’accordo attuale”, “di rivolgersi ai ministeri competenti per inserire il nucleo abitato del Terrizzo, cuore urbanistico e sociale, condizione “sine qua non” per un recupero integrale e bilanciato dell’Isola Palmaria e individuare un nuovo percorso partecipato per la scelta, svincolata dalle questioni economiche previste dall’attuale Protocollo di Intesa, dello scenario ritenuto più consono alla salvaguardia degli aspetti prioritari da tutelare sull’isola Palmaria facente parte del Parco Naturale Regionale e del sito Unesco”.