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Politica

Il Pd perde i pezzi: a Lerici si dimettono in trentotto

Clamorosa uscita di gruppo dal partito. Tra i dimissionari anche la segretario del circolo, Monica Rossi, e altri quattro membri di segreteria.

La sede del Partito democratico

“Le elezioni amministrative spezzine ci dimostrano, aldilà di ogni ragionevole dubbio, quanto un gruppo dirigente che si ostina a mantenere un atteggiamento sprezzante ed arrogante verso qualsiasi tipo di ragionamento non allineato porti inevitabilmente all’isolamento e all’allontanamento dei cittadini dalla politica”. Inizia così la lettera indirizzata a Federica Pecunia, segretaria provinciale del Partito democratico, con la quale ben 38 iscritti al partito comunicano la decisione di uscirne. Tra loro figurano la segretaria del circolo di Lerici, Monica Rossi, i membri della segreteria Alessandra Alessandri, Giuliana Seratini e Franco Valtriani e il membro della segreteria del circolo di San Terenzo, Maurizio Zavanello. A loro si aggiungono, tra gli altri, anche dieci componenti del direttivo.

“Non si può non rimarcare la clamorosa perdita di voti assoluti e l’altissima percentuale di astensione. Non consola e non giustifica il fatto che altri non aggreghino il malcontento, ci pare evidente che ormai i cittadini – prosegue la missiva – identifichino il Partito democratico come un centro di potere per il potere e non con un progetto politico. A livello locale negli ultimi due anni abbiamo concentrato le forze nel cercare di ricostruire con le altre forze democratiche quel tessuto che ci ha consentito di governare ma soprattutto di rispondere alle esigenze dei cittadini, ma tutto ciò che riuscivamo a mettere insieme era ed è fortemente ostacolato da dirigenti provinciali e da consiglieri comunali, rendendo il nostro lavoro faticosissimo e molto poco incisivo, annegato com’è in un costante clima di sfiducia e di delegittimazione”.

L’analisi della situazione prosegue: “A questo punto riteniamo che, quantomeno a livello locale, la forma partito sia diventata un grosso ostacolo all’esercizio della cittadinanza attiva nell’interesse della collettività. Saremo sempre e convintamente per la costruzione di una coalizione fondata sui valori della solidarietà, della crescita sociale, della partecipazione e condivisione delle scelte, della difesa della scuola e della salute pubblica, per la salvaguardia dell’ambiente e dei diritti civili, dell’antifascismo. Tutto ciò non collima con un partito che gioisce per chi se ne va senza mai interrogarsi sugli errori commessi, di strategia e di selezione di classe dirigente. Noi, con dolore, non possiamo rinunciare alla nostra identità. Non ci interessa il potere per il potere e tutta la nostra storia parla di un’ottica di servizio e di una visione solidale, per questo, con senso di responsabilità, affermiamo di non poter proseguire la nostra militanza all’interno di questo Partito democratico. Nel contempo auspichiamo la nascita di un progetto civico che veda insieme i democratici lericini”.

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