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"idee paternalistiche"

Dall’opposizione: "Lerici non è contea privata, Paoletti torni indietro"

Cambiamo in Comune: "No a un'estate militarizzata e a due velocità. Stiamo dando un messaggio tremendo".

La spiaggia di San Terenzo, 27 maggio 2020

“Dopo settimane di chiusure, di divieti, di spese folli – 22 mila euro – per paletti orrendi sui lungomare, finalmente arrivano le linee guida del Comune di Lerici per la gestione delle spiagge libere e degli scogli“. Si apre così l’intervento diffuso via social dal gruppo consiliare di opposizione Cambiamo in Comune, rappresentato nel consiglio comunale lericino da Andrea Ornati.

“Nessuno nega la delicatezza del momento – così dal gruppo di sinistra – e la necessità di rendere gli spazi sicuri attraverso distanziamento e rispetto delle linee guida sulla salute, ma la realtà sta andando ben oltre la più bislacca delle ipotesi. Sono misure che hanno già suscitato ondate di sdegno fino a coprirsi di ridicolo. A nulla sono valsi gli inviti a discutere con la cittadinanza delle scelte da adottare, scelte che ricadono sull’immagine del paese e sui diritti di vivere beni comuni demaniali. Quella che sembra profilarsi è un’estate a due velocità. Chi potrà permettersi una postazione stagionale senza limitazioni e chi invece, non volendo o non potendo, sarà costretto a prenotare per poter accedere una volta a settimana”. Quantificazione, quest’ultima, tuttavia respinta l’altro giorno in commissione dal primo cittadino, che ha attribuito la modalità dell’unica presenza settimanale a una ricostruzione della stampa nazionale.

Cambiamo in Comune osserva quindi che “molti tratti di costa verranno adibiti a uso esclusivo dei residenti delle singole frazioni. Peccato però che Lerici non sia una contea privata e i suoi spazi pubblici non sono patrimonio esclusivo di alcuni. E’ un’immagine e un messaggio tremendo quello che sta passando e che, in primis come residenti, dobbiamo ribaltare subito.
Non dimentichiamo che qui ci sono il maggior numero di arenili della provincia, spazi che non vanno difesi gelosamente da un ‘nemico’ ma messi a disposizione con la massima sicurezza, trasparenza e rispetto dei diritti di tutti a viverli, senza corsie preferenziali”.

“Chiediamo dunque al sindaco di fermarsi un attimo, prendere un bel respiro prima di dilapidare più di 200 mila euro in operazioni securitarie che poco o nulla hanno a che vedere con la sicurezza effettiva. Non vogliamo spiagge e lungomare militarizzati, presidiati e vigilati, vogliamo una politica diversa, inclusiva, che trasmetta fiducia e che garantisca uguali diritti a prescindere dal luogo di residenza. Meglio sarebbe, in questo senso, che i controlli dei flussi venissero affidati a giovani stagionali opportunamente assunti – vista la crisi occupazionale in corso – offrendo così un’immagine ben diversa del paese che si sforza non tanto a proteggersi dagli altri quanto a costruire politiche inclusive, accoglienti e responsabilizzanti. La app di cui si parla può essere una soluzione, insieme alle prenotazioni, ma a due condizioni: che in un primo momento non vengano applicate per valutare l’effettiva necessità di tali spese e che l’accesso non abbia corsie preferenziali o spazi dedicati. Rifiutiamo categoricamente un’idea paternalistica e pervasiva di gestione dello stadio attuale della pandemia senza che vi sia alcuna specificità sanitaria dichiarata che differenzi Lerici dal resto d’Italia e in una stagione, peraltro, che si prevede già a flussi molto ridotti. Auspichiamo quindi che si torni indietro e la si smetta di perseguire scelte autoreferenziali, chiuse, ingiuste e molto costose”.

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