Golfo dei Poeti - Alla Caletta di Lerici giace un antico tesoro subacqueo. Preziosi brandelli di un naufragio che ci parlano di un mondo che non c'è più. Tutto è cominciato negli anni Novanta, quando fu segnalata la presenza di tre corpi lapidei di forma cilindrica, di potenziale interesse archeologico. La Caletta, seno che si apre nel litorale orientale lericino, divenne così oggetto di campagne di scavo finanziate con fondi ministeriali (circa 680mila euro). L'indagine conoscitiva avviata dalla Soprintendenza portò al ritrovamento di alcune parti di colonne romane nonché dei resti di una nave lapidaria risalente, secondo le stime, al I secolo dopo Cristo e affondata nel corso di una traversata da Carrara alla Provenza con un carico di marmo bianco. Le analisi effettuate consentirono di stabilire che si trattava di marmo proveniente dalle Alpi Apuane, le cave dell'antica Luni. Il seguito il sito, denominato Parco subacqueo archeologico della Caletta, è stato riconosciuto di importanza archeologica e tutelato dal Ministero dei beni e delle attività culturali, entrando a far parte di un itinerario subacqueo di interesse naturalistico, oltre che archeologico, per la presenza di rare varietà di flora e fauna marina, quali le gorgonie e le cifree, che hanno trovato un sito incontaminato per lo sviluppo grazie ai divieti di ancoraggio e di attività subacquea.
Ebbene, l'amministrazione comunale di Lerici vuole valorizzare questo tesoro sotto il pelo dell'acqua, ritenuto un "patrimonio di notevole interesse storico/culturale che può essere motore di un più ampio sviluppo turistico del territorio". In quest'ottica la giunta comunale guidata dal sindaco Leonardo Paoletti ha approvato la convenzione con cui vorrebbe legarsi alla Soprintendenza per portare avanti un "esercizio coordinato e integrato delle attività di gestione, fruizione e promozione del sito archeologico sottomarino di baia della Caletta", come si legge nelle carte.
Nella convenzione elaborata da Palazzo civico, si immagina che le attività di valorizzazione e fruizione (gestione del sistema integrato di visita, pubblicità, promozione e comunicazione, allestimento di percorso didattico sommerso) saranno oggetto di attuazione da parte del Comune o di un concessionario individuato dal Comune stesso. "Piazza Bacigalupi - si legge nella convenzione - potrà individuare, a seguito di procedura ad evidenza pubblica, un soggetto o più soggetti associati con le caratteristiche idonee allo svolgimento dell'attività di valorizzazione del sito archegologico". E toccherà alla Soprintendenza la formazione degli operatori.
Per quanto concerne il sostegno finanziario del progetto, "la Soprintendenza - prosegue il testo - si impegna a collaborare con il Comune e/o con altri enti per promuovere ogni iniziativa atta al reperimento di forme di promozione e sostentamento, tra cui lo sviluppo condiviso di progetti integrati di finanziamento anche comunitari. Le parti convengono sin d’ora che gli introiti derivanti dall’attuazione delle attività di valorizzazione saranno in parte destinati ad attività promozionali finalizzate alla migliore valorizzazione e fruibilità del sito".
Durata della convenzione? Fino al 31 dicembre 2020. Si attende quindi l'autografo del dottor Vincenzo Tinè, soprintendente per la Liguria, al fianco di quello del sindaco Leonardo Paoletti, per dare il via a una suggestiva esperienza di promozione e valorizzazione.