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Fino al 31 maggio 2022

Mezzo secolo di Tamberi artista, protagonisti il tempo e il mare

Il castello riapre con l'inaugurazione di 'Pensare un tempo migliore', personale con oltre ottanta opere.

Pensare un tempo migliore. Un titolo tutt’altro che slegato dall’attualità quello della mostra personale di Mario Tamberi inaugurata stamani al castello di Lerici, un taglio del nastro che ha tenuto a battesimo anche la riapertura ufficiale al pubblico del maniero, recentemente diventato patrimonio comunale. La mostra, con oltre ottanta opere, risalenti all’ultimo decennio, tra dipinti, sculture lignee e composizioni, celebra il mezzo secolo di storia artistica del poliedrico artista lericino, tra ricerche, attività espositiva e pubblicazioni. Pensare un tempo migliore, curata da Giovanna Riu, resterà allestita al castello fino al 31 maggio 2022 ed è articolata in cinque spazi: Percorso delle meduse, Percorso del polpo, Schegge di mare, Stanza della razza, Stanza delle luci.

“Sono orgoglioso di poter ospitare al castello di Lerici le opere di un grande artista lericino, che ha nel cuore una sensibilità che va oltre la pittura e la scultura e che ama Lerici in maniera viscerale – ha affermato il sindaco Leonardo Paoletti -. L’inaugurazione della mostra segna anche la riapertura al pubblico del Castello e il risorgere della speranza di avere un orizzonte, sempre più vicino, di ritorno alla normalità”. “Oggi è bellissima giornata in cui celebriamo la riapertura del castello e la rinascita della nostra vita sociale e della possibilità di cominciare a riappropriarci della nostra quotidianità, di tornare a godere del bello e dell’arte. Nelle opere di Tamberi emerge la bellezza di Lerici e del nostro ambiente”.

“Per questa mostra – così la curatrice Giovanna Riu – è fondante il tema del tempo, lo vediamo anche nel titolo, che ha molti significati. Il primo, rifacendosi al termine greco Kairòs, cioè il tempo migliore, fa riferimento all’individualità artistica di Tamberi, alla esistenzialità, al tema sociale, a quello che il tempo è per lui: continua ricerca, continua sperimentazione. Un altro significato è augurale, che racchiude l’idea di poter vivere un futuro nel quale ambiente, natura, uomini siano in armonia. E Pensare un tempo migliore non presuppone solo che l’artista viva l’arte nel contingente ma anche progettando il futuro. E poi il mare, vero teatro dell’azione artistica di Tamberi. Mare come origine, continuità di vita ma anche di inquietudine. I suoi abitanti, i pesci, sono legati all’acqua, simbolo vitale per eccellenza. Per Tamberi sono come talismani. La loro realizzazione, in pittura o scultura, esige una spiccata abilità di osservazione, cultura marinara, maestria tecnica da miniaturista. Da nature morte diventano natura viva, mai in posa: l’eleganza flessuosa di un polpo, l’armatura bellica di una cicala di mare, la trasparenza serica delle meduse”.

“Ringrazio l’amministrazione che mi ha concesso questa grandissima opportunità – ha affermato Tamberi –. Amo pensare che questa mostra non sia una tappa finale ma il riconoscimento di un percorso, di una storia fatta di scelte, sacrifici e studio. Un’opera d’arte nasce sì da un’intuizione, ma ha bisogno di studio, progettualità, di tante tappe. In essa si vedono gli umori di un artista. Anche qua vedrete ora l’azzurro, ora un giallo esplosivo, ora il grigio… sono vari momenti della mia storia. Ogni opera è qualcosa di unico e dietro c’è un percorso fatto di voglia di studiare, ricercare. L’intelligenza intuitiva mi sta bene, ma deve essere sempre supportata da un grande impegno, da tanta fatica. Solo la coerenza e il riuscire sempre a superare le difficoltà di ogni giorno portano a ottenere risultati. Qua, nel castello, siamo entrati in punta di piedi, cercando di rispettarne gli ambienti e di creare itinerari che consentano al visitatore di vivere le opere nel tessuto complessivo di questa struttura prestigiosa”.

La mostra, in seno alla quale si riverbera anche il complesso progetto Schegge di mare, iniziato nel 2006, propone più opere realizzate con materiali di recupero – legno, metallo, pietra – nonché alcuni dei progetti più recenti dell’artista, che, scrive la Riu nel testo critico che introduce il catalogo, “riguardano il ripopolamento non solo dei pesci nel mare ma di uomini consapevoli sulla terra”. Da non perdere la monumentale ‘panca ittica’ che fa sedere, incontrare e dialogare le persone in cerchio. La mostra, negli oltre undici mesi di allestimento, ospiterà eventi, conferenze, concerti, presentazioni di libri; tra i temi toccati, la cucina locale, l’arredo urbano, la poesia dialettale.

Ingresso al castello: (5 euro intero, 2 ridotto), gratuito per persone con disabilità, residenti lericini, under 18 e altre categorie (tutti i dettagli qui: https://lericicoast.it/strutture/castello-di-lerici). Orario d’apertura del castello: dal martedì alla domenica 10-13 e 16-19.

Qua sotto, una galleria fotografica con qualche ‘assaggio’ della mostra.

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