Golfo dei Poeti - Passando per San Terenzo, l'applicazione Loquis, che fornisce la colonna sonora al Sentiero delle parole, non può non parlare di un cittadino illustre come Paolo Mantegazza. Originario di Monza, dove era nato nel 1831, Mantegazza era spirito e genio poliedrico e un vero giramondo. Medico, fisiologo, neurologo, darwiniano convinto, precursore della letteratura fantascientifica con L'anno 3000: il sogno, e ancora sessuologo, “sperimentatore di droghe” - parla di Loquis -, giovanissimo ribelle risorgimentale e poi parlamentare del giovane Regno d'Italia. Legatissimo a San Terenzo, sua residenza estiva, Mantegazza ha passato alcuni anni in Sud America “dove è considerato uno scrittore di culto”, ricorda la traccia audio – lamentando altresì una non così calda stima in patria - che accompagna i viaggiatori sul Sentiero, di recente inaugurazione. Legata a Mantegazza anche la denominazione Golfo dei poeti, benché lo scienziato non ebbe occasione di ascoltarla, visto che la coniò Sem Benelli per l'orazione funebre santerenzina dedicata allo scienziato, scomparso nel 1910.
Ma Loquis diverte l'ascoltatore anche con un ulteriore dettaglio: la straordinaria somiglianza tra Mantegazza e Buffalo Bill. Tant'è che gli audionarratori riportano un aneddoto, riferito dal grande umorista spezzino Gino Patroni, relativo al passaggio nel capoluogo del famigerato cowboy e della sua carovana del west nell'ambito della tournée che a inizio Novecento pungolò la curiosità popolare di numerose piazze europee. Ecco, a Spezia, quando Buffalo Bill comparve, più d'uno, a quanto pare, ci restò male, perché in sella al bianco destriero non riconobbe W.F. Cody, bensì... “Mantegassa”, con un ovvio corredo di (malriposta) delusione. Ma in effetti la somiglianza c'è e non è da escludere la veridicità dell'episodio. Stimolato, perché no, dall'inossidabile e quasi compiaciuta diffidenza spezzina.