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Stretta di pasqua

Sigillati in casa per due settimane, a Lerici primi effetti dell’ordinanza pasquale

Si tratta di automobilisti fermati dalla Municipale. A due giorni dal provvedimento registrata una decina di casi.

Lerici vista da Narbosto

Trova immediata applicazione l’ordinanza (QUI) con cui il sindaco di Lerici Leonardo Paoletti ha deciso di dare una ulteriore implementazione alle misure anti contagio da coronavirus, guardando in particolare alle seconde case e a chi vi dimora. Ieri pomeriggio i primi casi: la Polizia municipale ha infatti pizzicato due automobilisti poco dopo le quattro del pomeriggio, al bivio tra la Sp26 e la Strada militare della Rocchetta. Entrambi si sono dichiarati dimoranti nel Lericino (uno dall’8 marzo, l’altro dal 13), parole tuttavia insufficienti a ritenerli dimoranti abituali nel territorio comunale o comunque presenti a Lerici da almeno 14 giorni. E, in virtù dell’ordinanza, queste due persone dovranno ora stare in quarantena presso la dimora lericina proprio per 14 giorni, con divieto di uscirne, per qualunque ragione. La ratio dell’ordinanza e del provvedimenti conseguenti è chiaramente verificare che qualcuno non abbia pensato bene di approdare al buen retiro lericino sotto Pasqua. Al momento le restrizioni avviate in via ufficiale sono le due menzionate, ma in generale, in queste prime quarantott’ore di provvedimento, gli agenti della Municipale hanno registrato una decina di casi. E, com’è noto, l’attenzione non è solo rivolta a chi si muove sul territorio, ma anche a chi resta dentro le pareti della seconda casa. Palazzo civico lavora attentamente su questo fronte, incrociando dati quali targhe e proprietari delle abitazioni. La Municipale suona il campanello per verificare la situazione e se emerge che gli inquilini della seconda casa sono nel territorio comunale lericino da meno di quindici giorni, può scattare l’obbligo di dimora di 14 giorni.

“Un provvedimento che intende tutelare la comunità in modo forte e preventivo – spiega il sindaco -. Ribadisco che non è una campagna contro le seconde case, che sono un patrimonio importante. Tant’è che questa amministrazione nei mesi scorsi assieme alla Lega navale ha organizzato alcuni incontri molto partecipati proprio con i proprietari di seconde case, arrivati a Villa Marigola anche da molto lontano”. Insomma, nessuna inimicizia verso chi a Lerici e nei suoi borghi si è ritagliato un angolo di paradiso. Ma la necessità, quella sì, evitare che qualcuno come niente fosse – e chiaramente in violazione delle norme nazionali, prima ancora che dell’ordinanza, con le sanzioni che ne conseguono – arrivi nella seconda casa dalla sua zona d’origine. Lombardia, Emilia, Piemonte in primis, aree in cui il Covid-19 ha picchiato e picchia forte.

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N.R.

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