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Primo squillo dall’Europa, Lerici ha due mesi per costituirsi in giudizio

La querelle sul servizio rifiuti tra le mani della Corte di giustizia lussemburghese. Intanto c'è sempre in ballo l'esposto in Procura contro Acam ambiente.

Corte di giustizia dell’Unione europea

Entro due mesi il Comune di Lerici è chiamato a costituirsi in giudizio presso la Corte di giustizia dell’Unione europea. Lo chiede la nota arrivata in questi giorni a Palazzo civico dal Lussemburgo. Ad annunciarlo, l’altra sera in commissione capigruppo, il sindaco Leonardo Paoletti. Com’è noto, il tema è quello del servizio rifiuti, che Lerici (QUA il dettaglio) ritiene, avendo lascianto Acam/Iren, di aver diritto, liberandosi dall’in house di assegnare il servizio tramite gara, come in effetti era avvenuto (tuttavia con prevedibile e prevista sospensione della pratica visti i pronunciamenti dei vari gradi della giustizia amministrativa). È stato il Consiglio di Stato, lo scorso novembre, ha rinviare la questione alla giustizia europea, questo per verificare la compatibilità tra le norme italiane e il diritto europeo. “Sono orgoglioso che il Consiglio di Stato abbia a suo tempo condiviso i nostri dubbi e rimesso la questione alla Corte di giustizia dell’Unione europea – ha affermato il sindaco interloquendo con i capigruppo -. Entro due mesi dobbiamo costituirci in giudizio. I tempi della giustizia europea sono più celeri. Chissà che Lerici non riesca a cambiare in meglio le leggi italiane. È giusto che i cittadini abbiano il miglior servizio al miglior costo, secondo il principio di libera concorrenza”. “Comprendo che si possano ritenere sbagliate delle leggi – ha quindi affermato il capogruppo di ‘Siamo il Golfo dei poeti’, Roberto Vara -, ma al momento constatiamo che questo iter giudiziario fin qui è costato al Comune 250mila euro. Le darò ragione nel momento in cui la Corte europea giudicherà giusta l’azione dell’amministrazione, ma mi viene il dubbio che ciò possa accadere, visto che due sentenze del Tar e una del Consiglio di Stato non l’hanno fatto”.

Il sindaco, sempre guardando al gestore, ha rammentato altresì che Palazzo civico ha presentato nei mesi scorsi un esposto in Procura contro Acam Ambiente “perché – ha spiegato – sono stati fatti tanti interventi, ma spesso non nel modo corretto. Le pompe di sollevamento alla Venere azzurra sono nuove ma non funzionano come dovrebbero. A San Terenzo abbiamo rifatto la piazza e le fognature non sono state fatte a regola d’arte. Non è che facciamo un esposto per litigare, ma quando si ha di fronte un muro di gomma qualcosa bisogna fare. Dica la Procura per dire se il gestore sta o no scaricando abusivamente reflui fognari sul territorio, perché di questo parliamo”.

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