Golfo dei Poeti - La raccolta dei rifiuti 'porta a porta' resta uno dei temi caldi del dibattito lericino. Nel quale spesso e volentieri si ripropone - come un fidanzato mai davvero dimenticato - la suggestione di un ritorno ai cassonetti, alla raccolta stradale. E' capitato anche nel corso dell'ultimo dibattito in consiglio comunale.
"Alcune realtà vicine a noi, come La Spezia e Porto Venere, sono tornate alla raccolta stradale - ha osservato dai banchi dell'opposizione l'ex sindaco Emanuele Fresco -. In particolare il capoluogo di recente ha collocato una serie di punti raccolta di cui i cittadini fruiscono con un badge (il riferimento è alle isole zonali, ndr). Forse vuol dire che il 'porta a porta' ha bisogno di un approfondimento. Del resto ci sono situazione deficitarie, a volte le case lericine si trasformano in qualcosa di molto simile a discariche". Fresco ha detto di non avere "nostalgie del passato" ma "visto che si demonizza tanto la raccolta stradale, registravo che alcune realtà a noi vicine ora contemplano questo sistema. Non saranno mica tutti abelinati, un fondamento ci sarà...".
Ma quel che accade negli altri due terzi del Golfo dei Poeti non porterà Lerici a fare passi indietro o a ibridare la domiciliare. "Ogni amministrazione comunale analizza il suo territorio e agisce per il meglio - ha spiegato Claudia Gianstefani, capogruppo di maggioranza e consigliere delegato al ciclo dei rifiuti -. L'esperienza nazionale dice che il sistema di raccolta domiciliare è quello che permette di raggiungere risultati importanti in breve tempo in termini di differenziata - risultati imposti dalla normativa. E se leggiamo le cronache di questi giorni, vediamo che questi contenitori, nonostante siano super intelligenti, danno problemi, al netto del fatto che il Comune della Spezia li ha affrontati puntualmente. Il 'porta a porta' per ora è l'unico modo per raggiungere quei livelli di differenziata (che ora a Lerici è sopra il 70 per cento, ndr) richiesti dalla legge".
Netto il verdetto del sindaco di Lerici Leonardo Paoletti. "L'importante è capire che i cassonetti sono intelligenti se è intelligente la cultura di chi conferisce - ha dichiarato -. E' inutile dare tessere o altro se chi va a conferire non ha sviluppato quella cultura della differenziata che si acquisisce con il 'porta a porta'. Abbandonare il rigore della raccolta domiciliare per quella stradale o per un sistema misto non è positivo e va ad allentare le maglie del percorso di acquisizione della capacità di differenziare dei nostri cittadini".