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Funerali in commissione

Meno morti e mineralizzazione lenta, calano le entrate della Fondazione Pa

Anche i decessi sono un mercato. Il presidente dell'associazione lericina, Silvio Vallero: "Preoccupati per nuovi competitor che hanno costi del personale al minimo".

Cimitero di Narbostro, area spargimento ceneri

Era il 2012 quando vide la luce la Fondazione Pubblica assistenza di Lerici, realtà ‘commerciale’ nata con l’intento di sostenere l’omonima Pa (di cui parliamoQUA) operando nel ramo delle onoranze funebri. Stamani in Comune, nel corso della commissione congiunta capigruppo, politiche sociali e servizi finanziari, è stata affrontata proprio l’attuale situazione della Fondazione, in particolare il deficit – di circa 27mila euro – che ha dovuto mettere a referto a fine 2018. “Copriamo il 98.5 per cento dei decessi del territorio comunale lericino – ha spiegato il presidente Silvio Vallero di fronte a sindaco, assessori e consiglieri -, decessi che però nel 2018 sono diminuiti – ci siamo occupati di 139 servizi, costo medio 2.300 euro -, per fortuna naturalmente. Però anche questo è un mercato e il calo delle morti in buona parte spiega il deficit, che però si spiega anche per il calo di entrate relative al recupero di resti ossei post esumazione ed estumulazione con direzione forno crematorio. Un ambito che, come spiegato da Vallero, porta ogni anno circa 35mila euro alla Fondazione Pa, ma che nel 2018 ha reso un terzo complici “ritardi dovuti a ragioni organizzative interne ai cimiteri”, in particolare, come precisato dal sindaco Leonardo Paoletti, alla lenta mineralizzazione delle salme causata dal terreno dei camposanti lericini, problema in merito al quale la consigliera Manuela Mussi ha proposto di studiare l’utilizzo di enzimi che favoriscano il processo.

“Guardando al futuro ci sono dei segnali preoccupanti – ha osservato Vallero -, in quanto a livello generale sono nati diversi competitor privati che attuano forti compressioni dei costi e spesso hanno sedi lontane dalla zona d’azione. Noi, a fronte di un fatturato di circa 370mila euro annui, per il personale sosteniamo un costo annuo di 240mila euro”. Si tratta di sei dipendenti, compreso il presidente, quattro delle quali distaccate presso la Pubblica assistenza. “Un distacco proficuo, visto che contribuiscono a concretizzare servizi per i quali poi si riceve il contributo Asl”.

Vallero è stato chiaro rispetto all’eseguità dei possibili miglioramenti adottabili per aumentare le entrate. “Quasi tutti i decessi del territorio, come detto, li trattiamo noi (è emerso che le poche eccezioni sono principalmente in area San Terenzo, ndr), e cerchiamo di garantire un servizio di buona qualità, curando i dettagli, come i guanti bianchi del personale, di recente introduzione. Abbiamo anche intenzione di migliorare la sala d’accoglienza per i parenti che vengono a comunicare la scomparsa del loro caro, ad esempio curando maggiormente la privacy vista la delicatezza della situazione. Tuttavia, non ci sono margini particolarmente ampi”. Né si può auspicare che ogni anno passino a miglior vita grossomodo duecento lericini.

N.RE-B.M.

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