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I nuovi pannelli informativi non convincono tutti: "Vanno ritirati"

I nuovi pannelli informativi lericini

I nuovi pannelli informativi in ceramica inaugurati in questi giorni nel territorio comunale lericino non convincono tutti. Tant’è che sui social network, in particolare sul gruppo pubblico Agorà Lerici, che conta oltre un migliaio di iscritti, si sono sprecati giudizi negativi e taglienti ironie. “Sono da ritirare tutti o in parte”, commenta Bernardo Ratti, numero uno della Società marittima di mutuo soccorso, realtà che aderisce alla Consulta ligure che si adopera per la conservazione di storia e tradizione locali. “Ci sono vie sbagliate e facilonerie storiche – spiega a CdS -. Noi, come Marittima, ci eravamo mostrati collaborativi proponendo all’amministrazione, nel 2015, il progetto ‘Percorsi culturali tra terra e mare’, già proposto anche all’amministrazione precedente. Un ottimo progetto, moderno ben sviluppato, praticamente senza costi, che prevedeva pannelli descrittivi bilingui e Qr code. Il tutto realizzato con esperti conoscitori del territorio e coinvolgendo le associazioni”. Tra gli esperti che avrebbero dovuto essere coinvolti, lo stesso Ratti, l’ex assessore Olga Tartarini, Marco Greco, Euro Puntelli, Riccardo Bonvicini, Margherita Manfredi e il purtroppo mancato Giuseppe Milano.

Sempre su Agorà c’è chi scopre “di essere nato non in via Petriccioli ma in Largo Marconi”, chi definisce una “cafonata pazzesca l’abbinamento del logo e del concetto Lerici Coast con la storia del borgo antico di Lerici” , chi, come Paola Pescatori, presidente dell’Osservatorio rifiuti zero del Comune, segnala “qualche erroruccio”. E nelle scorse ore un amministratore del gruppo, scherzando sulla definizione di ‘Borgo pisano’ per parte del paese – una definizione che già, e a più riprese, ha fatto arricciare qualche naso -, ha goliardicamente dato notizia di un hackeraggio che ha trasformato Agorà Lerici in Agorà Pisa, accompagnando il tutto con debita immagine della nuova intestazione.

Insomma, ai pannelli (costo complessivo circa 15mila euro tra carpenteria e ceramica), c’è chi dice no. Altre scintille in un comune dove la punzecchiatura è ormai all’ordine del giorno.

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