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"Oggi gli amministratori lericini si prendono delle responsabilità"

Dura risposta del primo cittadino di Lerici Leonardo Paoletti in merito alle critiche riguardanti il mercato multietnico e ai suoi oppositori risponde: "La musica qui è cambiata, noi non agiamo sulla base di interessi personali".

Leonardo Paoletti a Tellaro

“Il mercato multietnico avrà regolare svolgimento nel prossimo periodo estivo, in linea con le decisioni assunte dall’Amministrazione Caluri nel 2014 e della delibera 132/2016 in conformità con le regole del commercio”. Reagisce così il sindaco di Lerici Paoletti in merito al polverone che sie è alzato sul mercatino etnico del suo Comune e lancia una stilettata all’opposizioni definendo le posizioni “prive di costrutto e propagandistici di PD, Possibile, Rifondazione Comunista e PCI”.
Sulla sua pagina Facebook il sindaco Paoletti incalza: “Oggi Lerici ha un Sindaco e assessori capaci di assumersi responsabilità amministrative, e dall’astio con cui scrivono si vede che a loro brucia. Sono forze politiche che da sempre si fanno scudo di proclami ma che razzolano molto male.Interessi privati, favoritismi, opacità nella conduzione della cosa pubblica”.
Il primo cittadino “apre il libro” ed elenca cosa secondo lui non ha funzionato negli anni nel territorio di Lerici: “Loro si, sempre sotto scacco a interessi particolari – prosegue il sindaco -, dismettendo l’abito degli amministratori e sfuggendo ad ogni responsabilità politica. Vedi Lerici Mare s.r.l. dove nella gestione degli arenili pubblici il Comune è stato clamorosamente sostituito e tenuto sotto scacco per decenni da un gruppo di privati. Vedi il sacco della Venere Azzurra dove per qualche spicciolo hanno venduto un terreno strategico del Comune per realizzare un condominio di cui nessuno sentiva la necessità, anzi. Vedi la RTA alla Venere Azzurra, con annesso albergo mai realizzato, costruita con chiari intenti lottizzatori e rispetto ai quali la politica ha lasciato mano libera alla pura speculazione privata.
Vedi la sopraelevazione del Colombo, di cui gli amministratori dell’epoca, in primis Michele Fiore e Rifondazione Comunista, hanno taciuto la presentazione del progetto per poi sostenere che le regole allora vigenti ne consentivano la realizzazione anche senza passaggio in Consiglio comunale, poi come sempre clamorosamente smentiti. L’episodio gravissimo dell’occultamento della sentenza sull’esproprio Picedi, rispetto al quale oggi la Procura della Corte dei Conti sta procedendo. Le pesanti accuse rivolte in Consiglio comunale dall’allora Segretario Comunale alla gestione della cosa pubblica operata dalla Giunta PD Rifondazione SEL .
Senza parlare a vanvera spieghino i paladini ad orologeria del Multietnico perché nel 2012 e nel 2013 hanno deciso di non prorogare il progetto multietnico. Progetto Multietnico votato nel 2003 anche con il voto dell’allora Consigliere comunale Leonardo Paoletti.
Perché hanno permesso che i legittimi partecipanti al Multietnico restassero per oltre due anni senza la copertura di una delibera provocando la proliferazione indiscriminata dei venditori ambulanti abusivi”.
“Spieghino perché – prosegue Paoletti -, quando era il momento, chi oggi parla per Possibile non ha fatto in Giunta una battaglia contro la delibera che ha fissato al 31 ottobre 2014 la vigenza del Multietnico. Il suo unico sforzo è stato quello di farsi segnare assente. Un vero riferimento umano e politico per i commercianti senegalesi. Spieghino Possibile & C. perché hanno permesso che si discriminasse tra venditori ambulanti, garantendo ad uno di loro, tra l’altro titolare di stalli in mercati settimanali, di gestire in esclusiva e senza alcuna rotazione, un banco in Calata Mazzini. Come mai non vedevano le condizioni in cui operavano gli altri venditori, lasciati in condizioni indecorose e disumane, a esporre la merce sui marciapiede e sui muretti della passeggiata a mare, dovendo condividere il loro spazio con venditori abusivi di merce contraffatta. Spieghino in quali occasioni hanno dato esecuzione al progetto del Multietnico che prevedeva iniziative anche culturali e di integrazione con i lericini”.
“Per loro il concetto di integrazione si fermava al banco in Calata Mazzini – incalza il primo cittadino -, che poi gli altri commercianti fossero costretti a operare come abusivi poco importava, anzi nulla. Li aspettiamo in Consiglio Comunale, vediamo cosa hanno da proporre. Per mesi hanno gridato alla valorizzazione del Consiglio Comunale ma come sempre razzolano molto male. Ad oggi nessun atto concreto hanno compiuto e anche in commissione consiliare non hanno dato alcun apporto. Oggi Lerici è amministrata da un Sindaco e da assessori che svolgono le proprie funzioni con serietà, consapevoli che integrare significa garantire certezze e regole. Amministratori che stanno dando nuova dignità ad un Comune gestito per anni senza alcuna decenza amministrativa”.