Fuori provincia - Sequestro preventivo mediante inibizione all’accesso a un network di piattaforme digitali, attraverso il quale era consentito a oltre 50mila utenti l’accesso a contenuti televisivi fruibili tramite Internet Protocol Television (IPTV), sistema criptato di trasmissione di segnali televisivi su reti informatiche. Lo hanno messo a segno le Fiamme Gialle di Milano a seguito di indagini che hanno preso spunto dalle segnalazioni di Sky Italia e dalla Lega di serie A.
Veri e propri servizi pirata online che consentivano la fruizione di contenuti televisivi diffusi tramite segnali video digitali criptati forniti da un’organizzazione operante in diverse regioni. Il business illegale consisteva nella vendita e distribuzione di dispositivi di decodificazione che permettevano l’accesso al servizio criptato IPTV senza il pagamento del canone. I "clienti" ottenevano dall’organizzazione anche assistenza tecnica per la manutenzione dei dispositivi elettronici. Tre le persone denunciate.
"Siamo estremamente soddisfatti dei risultati che stiamo raggiungendo in sinergia con la Procura della Repubblica nel campo del contrasto alla pirateria audiovisiva. Oggi i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano e della Squadra Reati Informatici della Procura di Milano, che ringrazio nuovamente per il lavoro svolto, hanno messo a segno un'operazione di grandissima importanza - ha dichiarato l'Amministratore Delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo -. A seguito dell'attività di monitoraggio antipiracy e di analisi del fenomeno lesivo svolta dalla Lega Serie A, attraverso la collaborazione del partner tecnico DcP, è stato possibile individuare i soggetti italiani a capo di un'organizzazione malavitosa che gestiva con ogni mezzo un sistema di IPTV illegali in grado di servire oltre 50 mila utenti. E' un passo in avanti ulteriore della nostra battaglia quotidiana perché grazie al sequestro del database di questi criminali sono individuati i fruitori finali che saranno a loro volta denunciati e perseguiti con sanzioni da 2.500 fino a 25 mila euro".