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Le grandi manovre

Orlando e Paita aspirano a un ministero? Intanto il Conte-ter è ancora in discussione

Orlando e Paita

L’opzione Conte-ter sembra in salita, l’accordo sul programma ancora non c’è. I lavori sono ripresi in mattinata e pare che il presidente della Camera Fico chieda altre ore di tempo al capo dello Stato ma l’obiettivo rimane chiudere in fretta. Ma non è escluso che in extremis si trovi la quadra come da tempo sostiene Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e leader di Cambiamo!. Nella giornata di ieri Pd, M5s, Leu e Italia Viva si sono seduti intorno al tavolo sul programma, ma siamo lontani da un accordo: vuoi perché Renzi vuole mettere in discussione la posizione dell’Esecutivo su Mes e Reddito di cittadinanza, vuoi perché l’idiosincrasia con i Cinque Stelle è ormai acclarata e peraltro assolutamente corrisposta. Su riforme e Recovery Plan la proposta dell’ex premier è quella di dare vita a delle bicamerali, con tanto di presidenza alle minoranze.

E se Conte-ter sarà, l’elenco dei ministri variera a seconda dei rapporti di forza che i partiti sapranno trattare in queste ore. Non è escluso che del prossimo governo possa fare parte quell’Andrea Orlando, già ministro della Giustizia sotto i governi Renzi e Gentiloni, che potrebbe tornare come guardasigilli o ritornare all’Ambiente. Secondo alcuni potrebbe diventare anche vicepremier. Anche Raffaella Paita, potrebbe entrare nel governo, magari come sottosegretaria, visto che è già presidente della commissione Trasporti della Camera.

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