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Rete imprese Italia e le proposte al governo ai tempi del coronavirus

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Le richieste di Rete imprese Italia al premier Conte messe nero su bianco. A ripercorrere gli eventi dei giorni scorsi è l’associazione di categoria Confersercenti che coordina Rete imprese Italia nel territorio per il primo semestre del 2020. Nei giorni scorsi c’è stato l’incontro a Roma con il premier.
In una nota si legge: “Corre l’obbligo di sottolineare l’impegno del Governo per venire incontro alle richieste delle associazioni, pur nella consapevolezza che, in questa delicatissima e particolarissima fase emergenziale, tantissime imprese segnalano e registrano condizioni di difficoltà. Va però, anche ribadito, che un rallentamento per tutti i settori economici è preventivabile, ma è altrettanto plausibile che non per tutti potranno essere adottati provvedimenti di sostegno. Deve essere impegno comune quello di cercare di monitorare con intelligenza l’evoluzione dell’emergenza e suggerire l’adozione degli interventi più idonei.
Mentre per alcuni settori del comparto turistico la situazione è già di estrema emergenza, ed alcuni importanti interventi anche se insufficienti, sono già stati adottati, per tutti gli altri settori sono state richieste azioni di supporto, specie se lo stato di emergenza dovesse protrarsi. Fra le economie avanzate, come sappiamo, l’Italia è fra quelle più interessate dal contagio negli ultimi giorni. E’ importante interrompere la spirale di incertezza e paura che induce a comportamenti spesso irrazionali la priorità deve essere quella di garantire le risorse per fronteggiare l’emergenza sanitaria, e tempestivamente intervenire per il contenimento degli effetti al “contagio” sull’economia”.
Per quanto riguarda l’impegno europeo Rete imprese Italia sottolinea: “È più che mai indispensabile un impegno comunitario straordinario volto da un lato ad individuare adeguate risorse aggiuntive per far fronte all’emergenza in atto, dall’altro a consentire le necessarie flessibilità ai bilanci dei singoli Paesi, sospendere e derogare temporaneamente all’applicazione della specifica regolamentazione, come nel caso della vigilanza bancaria o della regolamentazione degli appalti”.

Sul tema “coronavirus” Rete imprese Italia sottolinea: “L’emergenza epidemiologica ha prodotto effetti diffusi e pesanti su interi settori e filiere. Nella fase attuale, in cui le variazioni della situazione legate alla diffusione epidemica si modificano costantemente, è necessario avere la capacità di intervenire in modo flessibile e tempestivo sulla riperimetrazione delle aree, per garantire a tutte le imprese che operano nelle zone di attenzione, tutti gli ammortizzatori ed aiuti necessari per far fronte ai lunghi periodi di inattività”.
“L’impatto del coronavirus sul turismo italiano – si legge – si è avviato già dal mese di gennaio e tantissime strutture ricettive, guide e accompagnatori turistici, tour operator, trasporti viaggiatori, agenzie di viaggio, attività di ristorazione e pubblici esercizi hanno subito ripercussioni rilevanti. Certamente opportuni sono stati i primi provvedimenti adottati, ma appare ora evidente che la brusca frenata richiederà ulteriori e più incisivi interventi che non potranno limitarsi alla sospensione dei versamenti fiscali, contributivi e delle utenze, oltre all’estensione degli ammortizzatori sociali e di sostegno al reddito. Occorre estendere l’indennizzo a tutti i lavoratori autonomi e i professionisti che lavorano nel settore turistico, con particolare riguardo alle guide e agli accompagnatori. Il medesimo ampliamento dovrà riguardare i lavoratori assunti con contratto a tempo determinato per ragioni di stagionalità, di futura assunzione. Sarà inoltre necessario intervenire sulle problematiche legate ai fabbisogni di liquidità immediata e su un sistema di indennizzi legati al blocco delle attività.
Andrebbero inoltre attivate iniziative di sostegno della domanda interna, come il riconoscimento di detrazioni fiscali per le spese sostenute in viaggi e soggiorni presso strutture ricettive italiane”.
Su distribuzione commerciale, trasporti e logistica Rete imprese Italia sottolinea: “Gli strumenti di sostengo vanno estesi anche alla filiera del trasporto, specialmente quella passeggeri, sta subendo gravissimi impatti economici, che vedono alcuni comparti come quelli delle crociere, dei collegamenti con le isole e dei bus turistici sperimentare cali delle prenotazioni e delle attività, anche, superiori al 50%. Rilevantissimo è anche l’impatto della crisi in atto sul settore della distribuzione commerciale. Si renderanno necessari mirati interventi di sostegno alla domanda. Si ravvisa inoltre l’esigenza di misure agevolative sul versante delle locazioni commerciali (In particolare per la filiera del Franchising)”.
“Anche molti comparti della manifattura stanno subendo o sono prossimi a subire – si legge nella nota -, gli effetti dell’epidemia in corso. Sono innumerevoli i casi di ritardi nella consegna di merci in Italia e da e verso l’estero, anche lontane dalle aree del contagio, dove le imprese hanno difficoltà a reperire i semilavorati”.

“Certamente apprezzabile l’impegno annunciato dal Governo di stanziare 3,6 MLD destinati all’emergenza – si legge – . A questo proposito sarebbe opportuno anche utilizzare e ripensare le allocazioni dei Fondi strutturali, per il finanziamento di interventi straordinari”.

“Si ribadisce la necessità di garantire, compatibilmente con le esigenze collettive di sicurezza, la circolazione delle merci, degli automezzi e delle persone – conclude la nota -. Si propone di sospendere l’utilizzo degli ISA per il 2020 in considerazione dell’impatto negativo sui bilanci delle imprese. In relazione all’emergenza liquidità delle imprese è necessario individuare strumenti adeguati che vadano oltre agli strumenti già individuati per il Fondo Centrale di Garanzia, tanto più necessari per le MPMI. Per queste andrebbe riproposta una moratoria generalizzata sui crediti che, a sua volta, richiama la necessità di prevedere deroghe alla normativa di vigilanza bancaria, soprattutto per operazioni di consolidamento dei mutui o affidamenti a breve per far fronte alle esigenze di liquidità, affinché non ci siano penalizzazioni nella determinazione del rating per le imprese e dei relativi accantonamenti patrimoniali, per le banche. Andrebbe verificata la possibilità di estendere, per analogia, a tutti i settori economici, le misure previste per l’Agricoltura dall’articolo 33 del Decreto Decreto-legge 2 marzo 2020, n. 9. Occorre estendere il regime “speciale” del Fis introdotto dal Dl 9/2020 Art. 13 a tutte le imprese su scala nazionale. Inoltre, per le imprese prive di ammortizzatori sociali del terziario e soprattutto del turismo aziende da 1 a 5 dipendenti) va prevista la cassa in deroga su scala nazionale. Per agevolare la instaurazione di nuovi rapporti di lavoro va ripristinato il regime di favore per i contratti a tempo determinato, eliminando causali, i vincoli di durata, la maggiorazione contributiva in caso di rinnovo”. 

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