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Incontro al mise

Futuro lavoratori Enel, la Spezia caso nazionale

Cgil, Cisl e Uil ieri a Roma per parlare con il braccio destro di Di Maio. "Non ci sono piani produttivi alternativi sostitutivi né per i lavoratori né per la produzione".

Futuro Enel, sindacati al MiSE

“Deludente e poco attenta alla gravità della situazione la risposta del sottosegretario Crippa, del Ministero dello Sviluppo Economico, al presidio di protesta dei lavoratori delle centrali a carbone, che chiedono l’avvio immediato del confronto sulle soluzioni alternative e sostitutive alla prevista chiusura delle stesse”. Si è svolto ieri al ministero dello Sviluppo Economico il presidio di protesta di Cgil, Cisl e Uil e dei rispettivi sindacati dei lavoratori elettrici Filctem, Flaei e Uiltec, insieme ad una delegazione delle rappresentanze dei lavoratori delle centrali a carbone.

In attesa che sia il ministro Luigi Di Maio ad esprimersi, l’oggetto della contestazione è stata la convocazione da parte del sottosegretario pentastellato Davide Crippa delle società che gestiscono le centrali a carbone per la programmazione della chiusura delle loro attività (fase out). I sindacati hanno rivendicato l’urgenza e la priorità del “confronto sulle soluzioni alternative e sostitutive alle centrali a carbone per gestire la ricollocazione occupazionale dei lavoratori diretti e dei lavoratori dell’indotto che, complessivamente, risultano essere oltre 20mila persone, e per garantire la sicurezza del sistema energetico nazionale”.

E il caso portato ad esempio è quello della centrale Enel “Eugenio Montale” della Spezia che “dovrebbe cessare la propria attività entro il 2021 e, a tutt’oggi, non ci sono piani produttivi alternativi sostitutivi né per i lavoratori né per la produzione di energia elettrica che verrà a mancare – recita la nota congiunta – Le organizzazioni sindacali rivendicano con forza e determinazione l’avvio immediato del confronto con i Ministeri competenti su tutte le centrali a carbone per la definizione dei programmi della produzione sostitutiva della loro potenza di produzione energetica e a ricollocazione occupazionale di tutti i lavoratori”.

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