Fuori provincia - "Notte tra il 14-15 agosto, località Campocecina presso il parco delle Alpi Apuane ad un’oretta di macchina da Carrara. Lo scenario al mio arrivo la sera promette molto male, circa 70-80 tende tutte ammassate in pochi metri quadri di prato senza controlli. Resisto e guardo che succede… Alle ore 21 i primi fuochi illegali, alti un metro e mezzo. In totale conto 5 falò accesi di cui solo 1 in sicurezza. Uno posizionato infatti dentro la pineta, 1 al margine del bosco di faggi e 2 in mezzo al prato. Uno di questi ultimi si trova proprio davanti alla mia tenda e decido di intervenire». Inizia così il post su Fb di un cittadino, Gabriele Martinucci, che aveva deciso di passare la notte di Ferragosto ai prati della località montana.
"Dico di spegnere il fuoco, che è vietato ma nulla – prosegue il racconto – vogliono tenerlo acceso per fare la brace. Al ché guardo il falò già alto e vedo che non è nemmeno protetto da cornici di sassi e pietre, ma a contatto diretto con l’erba secca di agosto e le fiamme si stavano già visivamente espandendo libere. Dico loro che almeno devono metterlo in sicurezza perché il fuoco libero così “cammina”, e quando glielo dico mi guardano spaesati e sorpresi che il fuoco potesse diffondersi. Pazzi incoscienti, fate un fuoco alto più di un metro e nemmeno sapete come gestirlo. Insomma li aiuto a metterlo in sicurezza con le rocce e vado al rifugio Cai di Carrara per cercare di contattare le autorità perché qui è ingestibile e pericoloso per tutti e tutto".