Fuori provincia - Se uno spiraglio si era aperto nel pomeriggio nell'ambito di una dicussione interna alla stessa maggioranza di governo, nella serata di ieri il ministro della Salute Roberto Speranza ha chiuso ogni possibile discorso sulla possibilità di istituire deroghe per consentire la circolazione nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno tra Comuni vicini. "Le norme sono queste e restano queste" - ha sentenziato, lapidario, il ministro, ospite ieri sera della trasmissione “Di Martedì” condotta da Giovanni Floris su La 7. "Non possiamo permetterci spostamenti che non siano indispensabili. Sappiamo di chiedere un sacrificio alle persone, ma è necessario”, ha detto il ministro.
D'altro canto gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico non erano mai stato concordi con eventuali allentamenti e il virologo Crisanti è stato piuttosto chiaro nel fotografare la situazione "La terza ondata in queste condizioni è una certezza. Siamo in una situazione grave stabile, ci attende un inverno preoccupante"- aveva detto a L'aria che tira. Il microbiologo e docente all'Università di Padova Andrea Crisanti lancia l'allarme su quanto può accadere nel nostro Paese dopo Natale con la pandemia. "Prima che il vaccino abbia effetto passeranno mesi, ci attende un inverno preoccupante. L'Italia alla fine della prossima settimana sarà il Paese con più morti in Europa, non è qualcosa di cui essere orgogliosi. Natale, con scuole chiuse e fabbriche a ritmo ridotto, va sfruttato per ridurre i contagi".
L’allentamento delle misure potrebbe insomma vanificare gli sforzi fatti sinora, ha chiarito lo stesso Ministro Speranza, rispondendo indirettamente anche al presidente della Regione Liguria Toti che nel pomeriggio di ieri aveva salutato come positva un'eventuale correzione del dpcm: “Il virus circola leggermente meno di prima. Si tratta di una riduzione, ma lenta, dovuta alle misure che abbiamo adottato e ai comportamenti delle persone. Ma guai a pensare che questo rappresenti uno scampato pericolo”.