Fuori provincia - Il problema, come spesso accade, non sono le regole ma riuscirle a farle rispettare. Un weekend a metà fra zona arancione e gialla, e già ci si domanda che cosa succederà tra una quindicina di giorni quando i nostri comportamenti "faranno massa" e determineranno eventuali nuove positività al virus. Ieri i liguri e naturalmente anche gli spezzini hanno ritrovato la possibilità di uscire dal comune e, volendo, anche dalla provincia, prendendo inevitabilmente d'assalto i luoghi sul mare, dedicandosi ad una passeggiata nella rete sentieristica o magari facendosi il classico giro di shopping laddove è stato possibile: e qui come altrove non sono mancate le polemiche su possibili assembramenti, evitabili o meno. Un modo ci sarebbe ma sembra fantascienza: basterebbe infatti frequentare certi luoghi in orari con meno afflusso così che durante la giornata si distillino le presenze. D'altro canto il governo sta preparando una nuova circolare da inviare ai prefetti per sollecitare l'adozione di un piano di controlli massiccio ma soprattutto rigoroso. La firma arriverà quando sarà pronto il nuovo Dpcm che il premier Giuseppe Conte presenterà mercoledi.
E' molto probabile che il piano del Viminale si concentri su due vettori fondamentali: gli spostamenti e lo shopping. L'indicazione di massima sarà quella di potenziare al massimo i controlli sugli assembramenti e non essere tolleranti con le sanzioni: saranno poi i comitati per l'ordine e la sicurezza ad individuare le zone da chiudere o in cui prevedere accessi a numero cadenzato, attraverso barriere fisiche o contapersone, similare a quanto si fece quest'estate in alcune spiagge della provincia. E poi controlli negli hub di collegamento come le stazioni e i punti d'ingresso in città a partire dal weekend precedente al Natale sino all'Epifania, date in cui dovrebbe scattare la stretta sugli spostamenti anche tra regioni gialle, limitando le deroghe ai motivi di lavoro, necessità o urgenza e al ritorno alla propria residenza o domicilio.