Fuori provincia - Sarà il consiglio dei ministri delle 18 a definire una volta per tutte le misure restrittive in vista delle festività natalizie, ad una settimana esatta dal Natale. Tutto slittato di ventiquattro ore dopo il rinvio di ieri per la liberazione dei pescatori di Mazara del Vallo priogionieri da oltre cento giorni in Libia. "Natale ognuno a casa propria, tuteliamo i più fragili e gli anziani, a costo di sfiorare l’impopolarità", aveva detto ieri il ministro degli Affari regionali entrando alla conferenza Stato-Regioni, a chiarire ancora una volta che il governo non ha intenzioni di cedere alle pressioni di alcuni governatori.
Stasera si saprà definitivamente che cosa si sta scrivendo in queste ore sul nuovo dpcm ma il niente spostamenti e incontri familiari limitati al massimo sembra il leit-motiv. L’ipotesi è quella di una “zona rossa” che riguardi tutto lo stivale nel periodo compreso tra il 24 dicembre al 3 gennaio, ma si potrebbe andare oltre, fino al 6, giorno dell'Epifenia e chiusura convenzionale delle festività. E nessuno sconto a chi proverà ad aggirare le regole visto che il governo manderà in strada migliaia di agenti a presidiare gli hub più delicati: i caselli autostradali, lestazioni e naturalemte i luoghi storicamente fertili a struscio e movida. Come detto da una settimana sono due le ipotesi: nella soluzione più assolutista il lockdown prevederebbe la chiusura di tutti i negozi e i locali chiusi con l'eccezione di alimentari, farmacie, edicole e tabaccai, oltre al divieto di spostamento, nel periodo compreso fra il 24 dicembre e il 6 gennaio. Dovesse prevalere invece il pacchetto più morbido l’Italia sarebbe in zona rossa solo il 24, 25, 26, 31 dicembre e l’1 gennaio. E per la rimanenza dei giorni delle cosiddette festività rimarrebbero le regole previste dalla fascia arancione.
Tutto questo mentre gli italiani sono pronti all'esodo per un fine settimana che si annuncia campale e che potrebbe portare ad assembramenti nelle stazioni ferroviarie, portuali ed aeroportuali, ma anche nelle stazioni di raccolta del trasporto pubblico. Ecco perché le forze di polizia presideranno i gangli più delicati della quotidanità già a partire da oggi: ci saranno più controlli nei ristoranti e nelle zone di possibile affollamento. Intanto il presidente del Veneto, Luca Zaia si è già mosso in autonomia emttendo una nuova ordinanza che anticipa la stretta dei governo con la quale, visti i pessimi dati della sua regione, ordina la chiusura dei confini comunali dopo le 14 dal 19 dicembre fino al 6 gennaio.