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Cronaca

La nuova Piazza Verdi, tra storia e giochi di luce: ecco il progetto vincitore

Si è finalmente concluso l’iter per la scelta del progetto vincitore del concorso di progettazione per la riqualificazione architettonica ed artistica di Piazza Verdi: scelto dalla Commissione il progetto presentato dall’ Arch. Giannantonio Vannetti di Firenze (quale capogruppo con gli Arch.tti Christian Baglio, Elena Ciappi, Claudio Dini, Franca Cecilia Franchi) che ha operato con l’artista francese Daniel Buren tra 89 lavori presentati.

La motivazione:
La Commissione giudicatrice, riunitasi il 4 febbraio e composta da Arch. Emilio Erario, presidente della commissione (Direttore del Dipartimento IV – Pianificazione e Controllo dello Sviluppo Urbanistico e delle Attività del Territorio del Comune della Spezia;Ing. Claudio Canneti (Direttore del Dipartimento II – Ambiente, Servizi Tecnici e Opere Pubbliche del Comune della Spezia); Arch. Alessandro Mendini (Nel 1979 e nel 1981 gli è stato attribuito il Compasso d’oro per il design, è “Chevalier des Arts et des Lettres” in Francia); Prof. Giacinto Di Pietrantonio (Direttore della GAMeC Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo,) e Dott. Gianni Bolongaro (fondatore della BGN Management Consultants in Marketing di Milano, fondatore con la moglie Grazia Marino de La Marrana arteambientale e del Premio P.A.A.L.M.A. Premio Artista + Architetto La Marrana Arteambientale), ha selezionato il vincitore, tra ben 89 progetti, all’unanimità con la seguente motivazione:
“Il progetto è impostato su una veramente ben avvenuta integrazione fra il lavoro dell’artista e quello dell’architetto. Questa integrazione tra i due metodi creativi – che era il presupposto fondamentale di questo concorso – è perciò avvenuta e ben riuscita. Il sistema spaziale proposto ed evidenziato dall’intervento artistico esprime un’attenzione a tutte le istanze urbane e alle varie geometrie che raccordano le due parti della città. Gli assi urbani sono studiati e risolti con molta attenzione. Il gioco stereometrico, di carattere classico, è bene integrato alla storia architettonica della piazza e propone anche, un microclima del verde e dell’arte che trasforma il sito in un giardino gradevole di segni e di volumi. Anche le proposte di polifunzionalità sono valide ed approfondite, ed aperte ad interpretazioni da parte della cittadinanza. Il progetto, tra l’altro, permette una divisione in fasi di lavori, corrispondente alla necessità di trasformazione progressiva del traffico e ad eventuali semplificazioni e diverse soluzioni esecutive, senza modificarne la concezione generale.

Particolari pregi del progetto sono le soluzioni tecniche e tecnologiche, in particolare l’illuminotecnica, che garantiscono un nuovo rapporto tra la performance elettrica e quella tecnica.”

ll Concorso per la Riqualificazione architettonica ed artistica di Piazza Verdi è stato fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale della Spezia per il recupero di una storica Piazza della città – caratterizzata dalla presenza del palazzo delle Poste dell’Arch. Angiolo Mazzoni (1932) con, al suo interno, gli affascinanti mosaici di Fillia e Prampolini – che nel corso degli anni ha perso le sue originarie caratteristiche.

In questo percorso l’Amministrazione si è avvalsa della collaborazione con il premio P.A.A.L.M.A. che nasce dalla valutazione che un tema progettuale che investe uno spazio pubblico rilevante, punto centrale della riqualificazione del centro storico del capoluogo, necessitasse di una progettazione che potesse unire la funzionalità tipica degli interventi architettonici con la particolare sensibilità di un artista visivo.

La particolare ed innovativa modalità progettuale scelta per la riqualificazione di Piazza Verdi nasce dalla formula utilizzata da P.A.A.L.M.A. di applicare, per la riqualificazione della Piazza, un approccio progettuale ove l’opera dell’artista e dell’architetto si integrano, per ottenere un risultato nel quale arte e architettura costituiscano fin dalla fase progettuale una dimensione unica.
Entro il 2010 verrà affidato l’appalto per la realizzazione dei lavori che inizieranno nel 2011

L’artista Daniel Buren è nato nel 1938 a Boulogne-Billancourt (Francia).
Valendosi di uno “strumento visivo” invariabile – l’alternanza di strisce verticali bianche/colorate di cm 8,7 – Daniel Buren indaga i rapporti tra l’opera d’arte, il luogo in cui prende corpo e lo spettatore
I segni di Daniel Buren mediano il rapporto fra il luogo e l’opera: le sue bande di colore (con il modulo fisso di cm 8,7) si sovrappongono alle architetture connotandole di una nuova energia cromatica, creando nuovi percorsi visuali o complesse strutture ambientali fruibili e abitabili dallo spettatore.
Daniel Buren ha ricevuto nel corso della sua lunga carriera molti riconoscimenti e premi fra i quali il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 1986 e il Praemium Imperiale per la pittura della Japan Art Foundation nel 2007. Ha realizzato interventi pubblici, e mostre in tutto il mondo e innumerevoli installazioni permanenti come Les Deux Plateux (1985-1986) nella Corte d’Onore del Palais-Royal a Parigi; Sens dessous Dessous (1994) al Parc des Célestins di Lione; 25 Porticos: The Color and its Reflections (1996) a Tokyo; Sulle vigne: punti di vista, al Castello di Ama, Gaiole in Chianti (2001); Cerchi nell’Acqua alla sede ARIN di Ponticelli, Napoli, (2004); Puente de la Salve, sull’omonimo ponte adiacente al Guggenheim Museum di Bilbao (2007); Le Banderuole colorate, lavoro in situ, sulle terrazze panoramiche del lanificio Zegna di Trivero (giugno 2008). Una sua nuova installazione verrà inaugurata il 10 marzo a Roma.

Giannantonio Vannetti, architetto, laureato a Firenze nel 1979 in urbanistica, nel 1980 è negli Stati Uniti con una borsa di studio del C.N.R. e ottiene un Master of Science in Architecture.
Libero professionista a Firenze dal 1985 nell’edilizia civile, progettazione ambientale, disegno d’interni e progettazione di giardini.
Ha collaborato con artisti di fama internazionale, tra cui: Daniel Buren, Dani Karavan, Hidetoshi Nagasawa, Sol Lewitt, Robert Morris, Claudio Parmiggiani, Gianni Ruffi,
E’ stato Visiting Lecturer alla National University of Singapore (NUS) sul tema “Il processo creativo in architettura: rapporto fra arte e architettura contemporanea”.
Ha svolto attività di ricerca nel settore dell’umanizzazione degli spazi di cura, con una relazione al 60° convegno dell’International Centre for Scientific and Technical information
Coordinatore del Dipartimento di Architettura Sostenibile (D.A.S.) dell’ Ordine degli Architetti di Firenze, ha pubblicato negli ultimi anni:

· “Le quattro vite dell’architetto: questioni, principi e metodi della sostenibilità” a cura di G. Vannetti, Edizioni Alinea, Firenze 2009

· “Abitare, Comunicare, Curare: Lo spazio terapeutico: storia e moderni principi di umanizzazione”di Vannetti G., Teseleanu G., Renzulli L., in Panorama della Sanità n°31/2009

· “Il Dipartimento Dialisi dell’ Ospedale di Pistoia” in Tecnica Ospedaliera n°4, Aprile 2006

· “L’Umanizzazione dello spazio ospedaliero”, in Architetture, Ed. ETS, Pisa n°1/2006

· “Pistoia Hospital – Hemodialysis pavilion” in: The Center for Health Design, Architectural Showcase Issue vol.5 – n°4, September 2005 –

· “Il progetto del nuovo padiglione dialisi” in: Il nuovo padiglione dialisi dell’Ospedale di Pistoia Edizione Gli Ori, Pistoia, Febbraio 2006.

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