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Verso il voto di domenica

Mazzi: "Competenza ed efficienza saranno le nostre parole d’ordine"

La candidata a sindaco per la lista "Cambiamo Follo insieme" risponde alle domande di CDS: "Abbiamo solo preso atto dell'esclusione della lista di Piacente, ma un Comune non può essere amministrato con l'improvvisazione".

Rita Mazzi con i candidati di Cambiamo Follo insieme

Spezzina di nascita, ma tivegnina di adozione, Rita Mazzi è la candidata a sindaco di “Cambiamo Follo insieme”. E’ su di lei che la lista punta per affermarsi alle elezioni di domenica 26 maggio, quando gli elettori di Follo saranno chiamati a scegliere il successore di Giorgio Cozzani, giunto al limite massimo di due mandati consecutivi ed escluso dalla tornata elettorale insieme all’aspirante sindaco Felicia Piacente e al resto della squadra per un errore nella presentazione delle firme.
Mazzi è sposata da 38 anni, ha una nipotina e un cane al quale vuole un gran bene. Dopo il diploma ha subito iniziato a lavorare e a 22 anni era già moglie e madre, riuscendo comunque a laurearsi e ad affermarsi nel mondo del lavoro diventando direttrice di Confesercenti, incarico dal quale si è autosospesa al momento della candidatura.

Quali sono, secondo lei, le priorità per un territorio come quello di Follo?
“Ce lo siamo chiesti mesi fa quando abbiamo cominciato a scrivere il nostro programma partendo dall’ascolto diretto con i cittadini che hanno compilato preziosi questionari, e ci siamo risposti con un A3 ripiegato, per nulla ambizioso. Abbiamo scritto un disegno progettuale che illustra le prime azioni di governo impegnate prima di tutto sul versante presente: la manutenzione, la messa in sicurezza e la valorizzazione delle risorse esistenti passando dai marciapiedi, aree verdi, cimiteri, sistemi fognari e servizi. Già nei primi 100 giorni di governo introdurremmo il “cantoniere di frazione”: una presenza costante itinerante tra le 9 frazioni che possa garantire decoro e pulizia, qualità richieste a gran voce dai cittadini durante i nostri incontri sul territorio in questi mesi. Ma questi obiettivi saranno raggiungibili tramite scelte chiare e condivise, dettate dal coraggio di reinventarsi e attuabili dopo la necessaria riorganizzazione della macchina comunale. Se ci facciamo portavoce di cambiamento, chiediamo un radicale cambio di direzione all’interno della macchina comunale. Chiediamo più introspezione: non è più tempo per perdere tempo e non è più tempo per disperdere le energie del nostro territorio… competenza ed efficienza saranno le parole d’ordine del nostro modus operandi”.

Vi ponete in discontinuità rispetto all’amministrazione precedente. Secondo voi quale è stato l’errore più grande dei dieci anni a guida Cozzani?
“L’individualismo. Ed è finito il tempo in cui l’individualità spadroneggia, non ci deve essere più un io ma un noi. Viviamo una realtà, dopo il decennio Cozzani, priva di un disegno progettuale, di un obiettivo… è necessario risvegliare l’identità di Follo. L’inaccettabile affresco della realtà in cui viviamo, necessita di un restauro. Manca la trasparenza, la sinergia, l’innovazione che dovrebbe essere attuate negli innumerevoli campi di azione a disposizione dell’ente; è assente la creatività imprenditoriale nel saper cercare finanziamenti, nel riuscire a partecipare a un bando, nel farsi corteggiare da privati e nel chiamare giovani piccole medie imprese ad investire sul nostro di territorio, magari non facendogli pagare la Tari per il primo anno di attività. E queste elezioni, daranno ai cittadini di Follo l’opportunità di cambiare prospettiva. Noi proponiamo una politica intesa come vera leadership, basata sull’unione con una visione strategica di lungo periodo, che assicura presenza sul territorio ed un costante dialogo con la popolazione. Una politica del cambiamento che tenacemente non si copra gli occhi o sia concentrata sul proprio “numero civico”. Follo ha bisogno di un nuovo equilibrio fatto di scelte “a fin di bene”, solo se il bene è effettivamente reale, tangibile, concreto e soprattutto comune”.

Nel discorso di commiato il sindaco uscente e la candidata Piacente hanno dato la loro versione di una vicenda che ha certamente caratterizzato la campagna elettorale, quella dell’esclusione della lista “Vince Follo”. Come ha vissuto questa questione?
“Non l’abbiamo vissuta ma ne abbiamo preso atto, leggendo dai giornali, continuando la nostra campagna elettorale senza sentirci chiamati in causa né per condannare con toni aspri né per dare una spalla… quella la porgiamo agli amici e noi, che crediamo anche nel valore dell’amicizia, non siamo legati da un sentimento di amicizia con i nostri avversari. Ad ogni modo, appena è stata ufficializzata l’esclusione della lista “Vince Follo”, abbiamo espresso piena solidarietà alla ex candidata a sindaco Felicia Piacente, certi che far decidere nelle urne i cittadini sarebbe stata la scelta migliore. Presentare una lista non è semplice, carte e scartoffie da leggere e firmare… nella nostra squadra non vantiamo legali o alte cariche istituzionali del calibro del presidente della Provincia, pertanto abbiamo fatto incontri ad hoc con i presentatori della lista per riuscire al meglio in questa impresa. E nel piccolo, questa sarà proprio questa la nostra strategia: leggere, studiare, e rispettare le regole per riuscire nei migliori del modi a raggiungere l’obiettivo. Non ci si può improvvisare e scusarsi: l’arte dell’improvvisazione insieme alle lacrime, lasciamola sui palchi dei teatri non facciamo entrare nei palazzi istituzionali. Un Comune non può permettersi una svista, una “belinata”, una scadenza non rispettata… perché dietro a una scelta sbagliata, un finanziamento mancato, l’innalzamento di una tariffa rifiuti copiandola e incollandola, vuoi per incompetenza vuoi per inefficienza, c’è un territorio, una comunità, ci sono persone”.

Cosa promette ai cittadini di Follo?
“L’ho detto a tutte le presentazioni e scritto con lettere maiuscole urlanti: niente promesse. Prima di progettare, sognare e proiettarci verso il futuro è necessario osservare la realtà che ci circonda oggi e noi, che l’abbiamo osservata, non possiamo permetterci il lusso di fare promesse. Eccetto una: prometto che la mia e quella della mia squadra è una scelta di impegno, un impegno costante e infaticabile, vicino al territorio e alle gente, ascoltatori inesauribili. Le cose migliori richiedono tempo, pazienza e tanto coraggio… e la nostra squadra ha tutte le carte in regole per avviare la rivoluzione del cambiamento. L’erba è verde dove la annaffiamo: vediamo di essere bravi a coltivare il cambiamento. Programmiamo, determinati, ogni situazione, guardiamo al futuro, perché è ora e bisogna per necessità guardare sempre avanti, come se fosse un orizzonte sempre più vasto che ci regala nuovi meravigliosi scenari in cui proiettare il nostro Comune. Tagliamo i fili che ci legano alle convenzioni, a chi ci dice di risparmiarci, a chi pretende che seguiamo la direzione dei loro, di sogni. A chi pensa che non valga la pena dare chance a sogni e persone. Noi di ‘Cambiamo Follo insieme’ offriamo una chance al nostro territorio, la chance di ridare il meritato decoro e valore al nostro Comune… e sarà bello scaldarsi in un “avevamo ragione noi”. Noi parliamo di creare un futuro a nostra immagine e somiglianza: quindi, in una parola, coeso. ‘Cambiamo Follo insieme’ è tutto questo, e vi stupirà”.

Ha già in mente qualche nome per la squadra, in caso di vittoria?
“Si, 12. Ho 12 nomi in mente: Andrea Bernardini, Kristopher Casati, Gabriele Contin, Roberta Fabbri, Pasquale Giacomobono, Daniele Giani, Alessandro Pierini, Marina Ricco, Lorenzo Rossi, Sonia Ruscelli, Laura Sardi, Corrado Vezzi. Qualcuno alla prima esperienza amministrativa, altri con comprovata esperienza che hanno scelto di stipulare “un patto per il futuro” in un raggruppamento civico che lega le migliori energie. Perché lo abbiamo detto fin dalla nostra presentazione ufficiale: presente e futuro devono passar sul lastricato del passato. Siamo pronti ad accettarci e ad accettare senza aspettative: uniti come in un quadro sorprendete nel dettaglio ma ancor più meraviglioso nell’insieme”.