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Nel 2017 incassi per 38 milioni

Cinque Terre Express, riprende la battaglia di residenti e pendolari

I ricorrenti al Tar si sono incontrati per protestare contro la tariffa maggiorata, per la trasparenza degli atti e perché vengano cambiate le regole del contratto di servizio firmato da Regione Liguria con Trenitalia.

Treno fermo

Operatori, residenti e pendolari delle Cinque Terre ritornano in trincea contro la tariffa maggiorata, per la trasparenza degli atti e perché vengano cambiate le regole del contratto di servizio firmato da Regione Liguria con Trenitalia.
I cittadini e i rappresentanti delle categorie sostenitrici del ricorso al Tar si sono riuniti ieri in una assemblea pubblica a Riomaggiore.

L’incontro era organizzato dal comitato di residenti, pendolari e operatori economici delle Cinque Terre impegnati da 3 anni in una vertenza legale avviata per ottenere trasparenza sui ricavi del Cinque Terre Express e contro la tariffa maggiorata, e ha visto la presenza dei cittadini nonostante il maltempo e le avvisaglie di neve. Lo stesso periodo e lo stesso maltempo del 2016, quando i cittadini si erano recati a Genova, per protestare contro le norme che di lì a poco sarebbero state introdotte.

Nelle due ore di incontro l’avvocato Roberto Lamma, che segue i ricorsi, ha potuto spiegare il significato non solo strettamente legale degli atti intrapresi dai ricorrenti, ma la portata civica e di difesa del bene comune, esplicitata dai ricorsi, non solo contro una maggiorazione della tariffa non giustificata in modo soddisfacente, secondo i ricorrenti, ma soprattutto contro la secretazione di atti che secondo l’Autorità regolatrice dei trasporti devono essere disponibili a qualunque cittadino voglia esercitare il suo diritto di conoscere, vigilare e votare con cognizione di causa.

“Nel Contratto di servizio con Trenitalia 2018-2032 la Regione ha secretato gli allegati economici e finanziari, chiedendo ai cittadini un atto di fede incondizionata, riguardo alle decisioni prese dall’amministrazione, anziché risponderne agli elettori. Oltre ad analizzare i passaggi che in questi tre anni hanno portato al quonto ricorso in ordine di tempo, (quattro contro la tariffa maggiorata e il quinto per l’accesso ai dati) si è ragionato anche sugli aumenti previsti, per i biglietti sia ordinari che maggiorati, e sui buchi orari e la mancanze di collegamenti diretti che fino all’introduzione del modello 5TerreExpress permettevano ai residenti di raggiungere con molta minor fatica le città delle provincie e regioni confinanti”, fanno sapere i ricorrenti.

Sono inoltre stati analizzati i dati reperiti relativi alle presenze sui treni, che fanno ipotizzare un ricavo da tariffa, derivante dalle Cinque Terre, di circa 38 milioni per il solo 2017.
“L’incontro di ieri è stato il primo di una serie di assemblee che si terrà anche nelle altre località delle Cinque Terre – proseguono – per aggiornare i residenti sugli sviluppi della vertenza e su come le nuove regole stabilite nel Contratto di Servizio firmato dall’Ente Regione per 15 anni con Trenitalia possano essere deleterie tanto per la Cinque Terre quanto per la Liguria nel suo complesso”.
Residenti, pendolari e operatori delle Cinque Terre chiedono ancora una volta che la Regione torni sui suoi passi, e chiedono al Governo un intervento.

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