LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
A monterosso

Per i 400 anni del convento dei Cappuccini si parla di peste e colera

Import 2021

La rassegna “Monterosso un mare di libri” festeggia i 400 anni del Convento dei Cappuccini con due iniziative che si svolgeranno nell’atmosfera di questo luogo sospeso tra terra e cielo. I frati Cappuccini sono presenti in paese dal 1618, quindi esattamente da quattrocento anni, e hanno sempre svolto una funzione di pace. Tanto più suggestivi saranno gli incontri perché si tengono nella chiesa di questo “Luogo del Fai” , punto d’incontro della comunità. Giovedì 16 agosto alle ore 21.15 si terrà l’incontro “I Frati, il convento, il colera, la peste: viaggio fra le paure per le più grandi epidemie della storia ligure”. Interverranno Roberto Palumbo, autore del romanzo storico “1657. L’anno della peste”; Alberto Scaramuccia, autore di “La Spezia ai tempi del colera”; Danilo Francescano, storico. Partecipa Padre Vittorio Casalino, Direttore del Museo Beni Culturali Cappuccini di Genova. Accompagna la serata il maestro Vincenzo Magnano con il suo mandolino. Una serata di atmosfera, sorprese e luci di candele con testimonianze storiche, rievocazioni e musiche antiche.

A metà Seicento la peste irrompe nel territorio della Repubblica di Genova. Dapprima devasta la capitale uccidendo i due terzi della sua popolazione, poi raggiunge anche tutto il Levante fino a Spezia. Il morbo getta tutti nel panico, non ci sono rimedi e il suo effetto è devastante. Due secoli dopo le epidemie di colera interessarono nuovamente il territorio in anni diversi causando di nuovo mortalità. Da sempre i Frati Cappuccini, anche di manzoniana memoria, sono stati vicini sia agli appestati che ai colerosi portando non solo sollievo spirituale, ma anche aiuti concreti.
Il secondo appuntamento è previsto lunedì 20 agosto alle ore 21,15, sempre nella chiesa del Convento dei Frati Cappuccini dove si terrà la presentazione del libro di Gabriele Amorth “Un esercito contro il male. La mia verità su Medjugorje” (Rizzoli). Intervengono Roberto I. Zanini, curatore del libro e Giovanni Tortorolo, caporedattore di Askanews.

ROBERTO PALUMBO
Laureato con lode in storia presso l’Università di Genova si è dedicato allo studio dei sistemi di comunicazione e della viabilità nella Repubblica di Genova pubblicando una serie di saggi sulla via Aurelia sulla strada dei Giovi, della Bocchetta e di Cento Croci. In seguito, si è concentrato sullo studio del sistema sanitario nella Repubblica di Genova nel Seicento pubblicando un lavoro sulla propagazione dell’epidemia di peste del 1656/ 57 nella Riviera di Levante. In narrativa ha esordito con “Fango cronache di un’alluvione” e il romanzo storico “1657 l’anno della peste “, opera con la quale ha conseguito il prestigioso premio internazionale Pegasus 2018. 

ALBERTO SCARAMUCCIA
E’ un pensionato settantunenne che s’interessa alla storia del territorio che abita su cui compie indagini e ricerche che contribuiscono a colmare qualcuno dei tanti buchi neri esistenti nella conoscenza del passato della Spezia. Nel prossimo autunno è prevista l’uscita nelle librerie di “Spezia 1918 – la città nella vittoria”, ultimo atto della pentalogia che lo ha impegnato negli ultimi anni allo scopo di scattare una fotografia che ancora mancava nell’album della memoria locale: la ricostruzione particolareggiata del territorio spezzino negli anni della Grande Guerra. Collabora stabilmente con il giornale “Città della Spezia”; ha tenuto una rubrica su “Il Secolo XIX” su cui sono comparsi oltre cento articoli; è intervenuto in più occasioni su “Gazzetta della Spezia & Provincia”. Nel 1884-86 quando il territorio spezzino venne funestato da epidemie di colera: il suo libro “La Spezia ai tempi del colera” contiene i risultati di un’indagine condotta sull’analisi dei documenti dell’epoca.

DANILO FRANCESCANO
Laureato in storia con una tesi sui giochi olimpici antichi, ha recentemente contribuito alla cura dell’importante convegno “Monterosso: la riscoperta dell’antico” che ha visto la partecipazione di alcuni tra i massimi archeologi italiani. Autore di svariati articoli e saggi, si è anche dedicato allo studio della storia locale.

Più informazioni