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“Sao Tomé e Principe – Diario do centro do mundo” a Framura

Sao Tomè, Ilheu das Rolas, la Furna    (2015)

Il libro e la mostra fotografica di Giorgio Pagano “Sao Tomé e Principe – Diario do centro do mundo” hanno fatto tappa anche a Framura, per iniziativa del Comune e dall’Associazione Culturale Mediterraneo. Dopo il saluto del Sindaco di Framura Andrea Da Passano, il critico Giovanna Riu ha presentato la mostra, mentre Sergio Schintu, segretario di Januaforum, ha presentato il libro.
Per Da Passano il libro “contiene un forte messaggio di impegno, di resistenza e di speranza”. Sergio Schintu ha convenuto: “Due anni di presentazione del libro in giro per l’Italia hanno dato un piccolo ma importante contributo a contrastare la narrazione dominante, che ha riabilitato la guerra, criminalizzato la solidarietà, spinto al razzismo e a una concezione della vita ‘uno contro tutti’, e a comunicare il messaggio che dobbiamo dedicare, invece, un po’ di tempo agli altri e al futuro”.
Per l’autore “la cooperazione internazionale è l’opposto della guerra e dello sfruttamento del Sud del mondo”. “Prima a Sao Tomé, ora in Palestina -ha aggiunto Pagano- ho cercato e cerco di praticare una concezione della cooperazione che sostenga i popoli e costruisca progetti partecipati per uno sviluppo sostenibile… oggi invece prevale la concezione che sostiene i governi e il potere, in cambio di fermare le persone che scappano dalla miseria e dai regimi, come sta facendo anche l’Italia in Libia e in Niger”. Per sostenere i popoli sono necessarie, ha affermato Pagano, anche le imprese italiane, “che devono investire in Africa in modo socialmente e ambientalmente responsabile, non predatorio, come abbiamo cercato di fare a Sao Tomé”. L’attenzione alla sostenibilità è decisiva, ha detto, per contrastare i cambiamenti climatici: “due terzi delle città africane da qui al 2035 potrebbero essere minacciate dagli effetti del riscaldamento globale, con inondazioni violente e mancanza d’acqua”. Pagano ha ricordato infine la Giornata mondiale per i diritti umani: “Il decreto sicurezza sembra pensato apposta per produrre clandestini e per negare i diritti umani, battiamoci perché prevalga sempre il rispetto per la persona, se necessario anche con la resistenza civile, perché come diceva don Milani ‘l’obbedienza non è più una virtù’”.
La mostra sarà visitabile fino a domenica 16 dicembre: tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 12; sabato e domenica anche dalle 21 alle 23.

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