Cinque Terre - Val di Vara - "Viviamo giorni di grande dolore e angoscia, perché uno di noi, mio padre, sta lottando contro il Covid e la situazione è improvvisamente peggiorata". Sono le parole di Michela De Simoni, della Pubblica assistenza di Monterosso e assessore ai Servizi educativi che in questi giorni ha lavorato senza sosta per gli spostamenti dei pazienti dall'istituto Padre Semeria. La sua è una testimonianza diretta di quello che è accaduto a lei e a tante altre persone che in questi tempi hanno deciso di non mollare, anche quando le preoccupazioni e la malattia entrano in casa.
"Non è affatto facile - racconta - perché a volte basta una distrazione, piccolissima, e questa malattia con tutta la sua cattiveria e potenza entra nella vita di tutti i giorni. Portando notti insonni e neanche un secondo per sfogarsi in solitudine e in un momento di disperazione".
Questa è l'altra faccia, crudele e terribile, del Covid che in un attimo tiene in ostaggio ciò che si ha più caro. E chi capisce quello che sta accadendo esprime come può il suo aiuto.
"Per me, la mia famiglia e per la Pubblica assistenza di Monterosso - prosegue Michela - è un momento drammatico. Difficile. E cerchiamo di affrontarlo con tutte le nostre forze e in questo fiume di sensazioni difficili da gestire ci sono tantissime persone che cercano di aiutarci. In tutto questo non posso non citare l'attenzione e la cura, certosina, che all'interno della Rianimazione di Sarzana i medici stanno avendo nei confronti di mio padre, della mia famiglia e di tutti gli altri pazienti. Sono organizzati con le videochiamate per mantenere i contatti tra le persone più care e con il mondo esterno che questa malattia cerca di distruggere. Stanno facendo un gran lavoro e non si può non riconoscerglielo. Non abbandoniamoli. Ringrazio tutto lo staff del San Bartolomeo e i volontari che da sempre si danno da fare per la nostra Pubblica".
Tutto sembra perdersi davanti a un mostro chiamato Covid che se può distrugge. E dalle corsie dell'ospedale si passa a un'altra rete quella della comunità alla quale si appartiene. "Tutta Monterosso, il sindaco - conclude Michela - non ci hanno lasciati soli. Sono vicini a noi e alla Pubblica assistenza. Dopo l'appello diffuso nei giorni scorsi questa grande vicinanza è aumentata, abbiamo ricevuto nuovi aiuti e non possiamo non ringraziare anche il 118 e il Soccorso alpino. Quello che serviva e io ringrazio davvero tutti. Noi resistiamo, non ci tiriamo indietro anche quando la notte si fa più buia".