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Il 6 ottobre 1999 ciampi firmò il decreto

Vent’anni fa nasceva il Parco nazionale delle Cinque Terre

La neo presidente Donatella Bianchi ha annunciato tre mesi di eventi per fare il punto e correggere i difetti: "Oltre alla Via dell'Amore sistemeremo altri sentieri e metteremo in rete anche i percorsi dimenticati".

Donatella Bianchi

Era il 6 ottobre del 1999 quando l’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi siglò il decreto di istituzione del Parco nazionale delle Cinque Terre. Accanto alla sua c’erano le firme del presidente del Consiglio dei ministri Massimo D’Alema e del ministro dell’Ambiente Edoardo Ronchi. Vent’anni esatti, nel corso del quali il Parco ha vissuto un’altalena di successi e difficoltà, cadute e resurrezioni proprie di un territorio unico nel suo genere. Parliamo del Parco più piccolo d’Italia, quello più densamente abitato e di un “marchio” che identifica l’Italia nel mondo, insieme alle fotografie di Manarola e Vernazza. Le inchieste giudiziarie che hanno sancito la fine dell’era della presidenza del Faraone, Franco Bonanini, e l’alluvione del 25 ottobre 2011 avrebbero abbattuto un toro, non l’ente che più di tutti unisce le comunità dei cinque borghi aggrappati alle scogliere che si tuffano nel mare dell’Area marina protetta, altra peculiarità che richiede massima attenzione nella gestione del Parco.
E che dire della Via dell’Amore, uno dei simboli all’interno del simbolo, chiusa da sette anni a causa di un versante franoso che ha dimostrato la sua pericolosità in un batter d’occhio? Tra quattro anni dovrebbe essere riaperta (come illustrato quest’oggi, leggi qui), ma nel frattempo la vita del Parco va avanti per affrontare le vicende quotidiane e festeggia i suoi vent’anni con una serie di eventi che hanno preso il via proprio con la presentazione di questo progetto di fattibilità.

“La Regione – ha dichiarato la neo presidente del Parco, Donatella Bianchi – ha dimostrato di poter vincere una grande sfida, quella del Ponte Morandi. Questo è il nostro Ponte Morandi, ma non è solamente nostro, bensì è un patrimonio di tutta l’umanità. Tutto il mondo ama questo territorio e aspetta la riapertura della Via dell’Amore. Come ho detto in passato al presidente Toti non sono qui non per una poltrona ma per fare qualcosa di utile per questo Parco. Ecco, ora è il momento di rimboccarsi le maniche”.
Spiegando di aver raggiunto Riomaggore in treno, la presidente ha spiegato di essere stata “travolta da gruppi di turisti senza regole. Questo fa male al Paese, non solo alle Cinque Terre. Su questioni come i flussi lavoreremo fianco a fianco con la Regione”.
Nel frattempo, però, ci sono da festeggiare i vent’anni del Parco. “Saranno tre mesi di iniziative che ci consentiranno anche di fare il punto su quello che è stato fatto e di vedere i nostri difetti, correggerli e andare avanti. Il Parco ha la manutenzione di 45 sentieri, che si estendono per 120 chilometri. Oggi oltre alla Via dell’Amore sono chiusi la Beccara, il 507 tra Vernazza e San Bernardino e il Manarola – Corniglia, ma ci sono i fondi e i progetti per sistemare le cose nel giro dei prossimi anni. Vogliamo mettere a sistema tutta la rete sentieristica, non solo la Rel e non solo nelle zone entro i confini del Parco. I Comuni hanno le informazioni necessarie per andare a recuperare anche i sentieri dimenticati”.

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