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Progetto maregot

Strategie di prevenzione e allertamento, se ne parla al castello di Riomaggiore

Riomaggiore

Prosegue al sito Unesco Porto Venere, Cinque Terre e Isole il programma di incontri nato dalla collaborazione tra il Segretariato regionale del Mibac per la Liguria, il Parco Nazionale delle Cinque Terre e il Parco Naturale Regionale di Porto Venere. L’appuntamento è per venerdì 23 novembre, in orario 9.30-17.00, presso il Castello di Riomaggiore, con l’ultima delle tre giornate di studio dedicate a questo straordinario paesaggio: Strategie di prevenzione e allertamento nel sito Unesco Porto Venere, Cinque Terre e Isole. Progetto Maregot; Progetto Paesaggi sicuri (ricerca finanziata dalla legge 77/06).

Dopo il tema dell’agricoltura in rapporto alla tutela e alla valorizzazione del paesaggio e quello dell’efficienza energetica per il risparmio delle risorse e lo sfruttamento delle energie rinnovabili anche in riferimento alla pianificazione paesaggistica, questa volta si affrontano le problematiche del dissesto idrogeologico, in particolare attraverso gli esiti di due importanti ricerche.

Il compito di aprire gli interventi tocca agli studiosi dell’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica che si sono occupati del Progetto Paesaggi Sicuri, il cui svolgimento è stato possibile grazie ai fondi della legge 77/06 per incentivare misure di tutela e fruizione a favore dei siti Unesco. Questo lavoro ha permesso di circoscrivere la tipologia dei fenomeni attesi, i relativi modelli di valutazione e i possibili strumenti di monitoraggio all’interno di specifiche aree soggette a dissesto idrogeologico lungo il percorso del “sentiero azzurro” del sito UNESCO Porto Venere, Cinque Terre e Isole, sino a definire strategie di mitigazione e di adattamento rispetto ai rischi rilevati.

Metodologie di analisi e monitoraggio restano anche il fulcro delle relazioni sul Progetto MAREGOT – Management des Risques de l’Erosion cotière et actions de Gouvernance Transfrontalière – Programma Interreg V-A Marittimo Italia Francia 2014-2020. Si tratta di un programma finalizzato alla prevenzione e alla gestione congiunta dei rischi derivanti dall’erosione costiera in un’area di cooperazione che comprende per l’Italia le regioni Liguria, Toscana, Sardegna e per la Francia i dipartimenti di Corsica, Var e regione Paca. Le dinamiche naturali legate ai fenomeni erosivi trascendono i confini nazionali rendendo pertanto necessario un approccio transfrontaliero, allo scopo di avviare una strategia di azione condivisa che, grazie a una migliore conoscenza di tali emergenze, supporti soluzioni di intervento ottimali per la gestione del territorio in relazione alle caratteristiche morfologiche e idrodinamiche dei litorali.

Si compone dunque un ampio e articolato quadro di indicazioni metodologiche e strumenti di applicazione pratica, oggetto di ulteriori considerazioni durante la tavola rotonda del pomeriggio, preceduta da una sessione riservata alle “esperienze” che, oltre ai risultati di un sondaggio sulla percezione del rischio eseguito da Legambiente e un approfondimento sull’isola del Tino, focalizza l’attenzione sull’attività didattica svolta nelle scuole secondarie di primo grado di Le Grazie-Porto Venere e Monterosso al Mare nell’ambito del Progetto Paesaggi Sicuri. Come è stato puntualizzato in occasione degli incontri precedenti, le riflessioni su questi temi e le priorità di conservazione non possono prescindere da un opportuno lavoro di educazione al patrimonio che dovrebbe essere inteso quale tassello complementare dei consueti itinerari formativi, al fine di assicurare un riscontro positivo all’impegno sostenuto da enti e amministrazioni locali.

Si aggiungono così altre rilevanti suggestioni a quella pluralità di elementi che caratterizza gli interventi del mattino, garantita anche nel dibattito conclusivo dalla partecipazione di rappresentanti delle istituzioni coinvolte, esperti in geologia ed esponenti di siti UNESCO in cui si registrano analoghe criticità come quello della Costiera Amalfitana.

La varietà di dati e informazioni offerta dall’incontro arricchisce in maniera oltremodo significativa la prospettiva di riflessione e approfondimento delineata nell’ambito di questo ciclo di incontri, individuando nel valore del rigore scientifico il filo rosso di un percorso di conoscenza in grado di sollecitare un confronto tra identità di vedute, peculiarità e differenze. L’obiettivo è quello di favorire una compenetrazione di istanze che possa modulare nuove o più articolate interazioni sinergiche tra le varie istituzioni, senza tralasciare il contatto con le comunità interessate, come indica l’attenzione verso le attività formative destinate agli studenti, nonché il coinvolgimento degli operatori della comunicazione a cui spetta il compito di divulgare notizie e contenuti oltre il mondo degli addetti ai lavori. L’efficacia di quel repertorio di best practices per la difesa e la salvaguardia del nostro patrimonio include infatti un’opera di sensibilizzazione orientata a stabilire un dialogo proficuo e costante tra il sapere scientifico e la collettività, permettendo di riconoscere tra le iniziative sin qui svolte i prodromi di un itinerario che richiede un continuo aggiornamento.

L’incontro del 23 novembre è accreditato per il riconoscimento dei crediti formativi dall’Ordine Regionale dei Geologi della Liguria, dall’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della provincia della Spezia e dall’Ordine Ligure dei Giornalisti.

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