Cinque Terre - Val di Vara - "Una situazione imbarazzante". Con queste parole l'assessore regionale alle infrastrutture, Giacomo Giampedrone, definisce lo scenario della Ripa, dove da oltre un mese è al lavoro la ditta piemontese Ovas, con l'incarico di garantire le condizioni necessarie per la riapertura a senso unico alternato entro Natale. Inizialmente, come è noto, la scadenza era stata fissata al 15 dicembre. Poi, in seguito a una riunione in Provincia, era stato stilato un cronoprogramma che prorogava l'apertura al 20-22 dicembre. Infine, la deadline era stata spostata al 23. Ora la storia si è complicata. "I tecnici della ditta e quelli della Provincia devono darci elementi certi, io li chiamo e li sollecito costantemente", ha sottolineato Giampedrone alla Locanda dell'Angelo di Fiumaretta, oggi pomeriggio, in occasione dell'incontro tra Toti, i suoi e i cittadini, per gli auguri di Natale. "Purtroppo nei giorni scorsi è emerso qualche problema - ancora l'ex primo cittadino di Ameglia - e quindi, nonostante si sia lavorato alacremente, l'apertura del 23 dicembre potrebbe slittare, anche se spero ancora si possa rispettare quanto concordato sul tavolo del Prefetto nelle scorse settimane, vale a dire aprire mercoledì prossimo. Ad ogni modo, credo che arriveremo alla riapertura entro la fine dell'anno, anche perché il finanziamento della Regione, il più importante per quanto concerne le provinciali liguri, è stato stanziato per un intervento d'urgenza". Un po' di amarezza nelle parole del giovane assessore della giunta Toti, che ha fatto della Ripa una delle sue battaglie principali, una grande promessa ai cittadini. E che alla Locanda dell'Angelo ha ribadito: "La Regione ha fatto il massimo, ha messo a disposizione molti soldi e anche i ribassi d'asta". Certo, un affare spinoso, tecnicamente in mano a Provincia e Ovas, i cui operai sono al lavoro anche questo weekend. In ballo ci sono ancora la sistemazione dei geoblocchi di cemento, la messa in sicurezza dei fronti franosi, l'aggancio di alcune reti paramassi. Tra le ipotesi ventilate - ma pare remota - anche un'apertura lampo per anti vigilia e vigilia, e poi una nuova chiusura per consentire lavori finalizzati a un nuovo nulla osta dopo l'Epifania. Quasi da lacrime la reazione di chi in zona Ripa vive e lavora. "Se non si aprisse - così Adriana Incaviglia, titolare de La Locanda e fondatrice del comitato Salviamo la Ripa - sarebbe un colpo durissimo. In tanti aspettavamo il Natale per tirarci un po' su, io compresa. Sarò aperta con il mio locale, ma perderò decine di prenotazioni di gente che sarebbe venuta solo con la strada percorribile. Ormai sono tante le attività sull'orlo del baratro e c'è un malessere diffuso. Viene voglia di non fidarsi più di nessuno". Preso il comitato si riunirà per pianificare eventuali mosse. "E questa volta non cercheremo il coinvolgimento delle istituzioni", sentenziano. Aria pesante sotto il costone.