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Sindaca costretta a chiuderlo

Manarola, selfie e picnic nel cimitero. Alessandro: "E’ il turismo che toglie"

L'ex presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre commenta l'episodio: "Mi ricorda quando richiamai i terribili selfie di Auschwitz, accostamento che mi costò aggressioni verbali e una mozione di sfiducia".

Cimitero di Manarola

Non sono bastati i cartelli e le raccomandazioni. Fabrizia Pecunia, sindaco di Riomaggiore, ha chiuso il cimitero di Manarola, dove i turisti andavano a scattarsi selfie e godere picnic, noncuranti delle tombe.
Un atteggiamento che ha fatto scalpore e ha mobilitato l’amministrazione comunale, che ha cercato di porvi rimedio, ma non c’è stato nulla da fare.

“Leggendo la notizia, mi è venuto in mente il post con il quale lo scorso anno denunciai un turismo aggressivo – scrive sul suo profilo Facebook Vittorio Alessandro, ex presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre -, incapace di rispettare che quelli che il sindaco giustamente definisce “luoghi della memoria”, alle Cinque Terre memoria di povertà e di fatica. Richiamai i terribili selfie di Auschwitz sui quali, qualche mese dopo, apparve una documentata denuncia fotografica.
Come si vede, un accostamento non troppo ardito che mi costò aggressioni verbali, minacce di morte, accuse di antisemitismo e una mozione di sfiducia incredibilmente portata in consiglio regionale da un consigliere della Lega Nord (lo stesso che, qualche tempo prima, aveva rilasciato una terribile dichiarazione omofoba) e incredibilmente votata da tutte le forze politiche.
Bene ha fatto, il sindaco, a chiudere il cimitero di Manarola, bene faremmo a riflettere tutti su quanto il turismo rischi di togliere, piuttosto che dare”.

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