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Dentro la valle del biologico

Il Biodistretto della Val di Vara in numeri

Borgo rotondo a Varese Ligure

Il 25% di tutti gli operatori liguri del settore biologico sono attivi nel Biodistretto Val di Vara. I produttori certificati in Valle sono 100. Gli addetti 190, ai quali si aggiungono, ovviamente quelli dell’indotto. E sono più di tremila gli ettari certificati, sui quali sono presenti anche nove agriturismo rigorosamente bio. I prati ed i pascoli sono in netta maggioranza, anche se ora è in atto una grande sfida che dovrà portare all’aumento delle aziende certificate e degli addetti: la diversificazione, ovvero aumentare le produzioni di contorno alla filiera zootecnica: miele, frutta, cereali, erbe aromatiche, ecc.

Il Biodistretto Val di Vara si estende sui territori di sette Comuni dell’Alta Val di Vara: Varese Ligure, dove si trova la sede, Maissana, Zignago, Carro, Carrodano, Sesta Godano e Rocchetta Vara. Tra i soci fondatori ci sono Aiab Liguria (Associazione italiana agricoltura biologica), Coldiretti, CIA, Confagricoltura UGC-Cisl, Cooperativa Casearia “Val di Vara” e Cooperativa “San Pietro Vara”. ll Biodistretto è quindi un patto territoriale pubblico/privato tra i Comuni ed il mondo agricolo, che ha fatto della sostenibilità e quindi dell’agricoltura biologica, il proprio modello di sviluppo. Nel biodistretto la promozione dei prodotti biologici si coniuga indissolubilmente con la promozione del territorio e delle sue peculiarità al fine di garantire lo sviluppo delle proprie potenzialità economiche, sociali e culturali.

Il Biodistretto Val di Vara La Valle del Biologico è stato riconosciuto formalmente il 5 Aprile 2013 con Delibera n. 376/2013 della Giunta Regionale della Liguria (BURL n.18 del 02/05/2013), in base all’art 8 della LR 66/2009 sull’Agricoltura Biologica. Successivamente l’associazione Biodistretto Val di Vara – Valle del Biologico – è stata istituita il 23 Marzo 2014. Le aziende biologiche in Liguria sono 470. Le attività nate tra il 2015 ed il 2018 sono circa 50. E tra queste ultime ci sono perlopiù aziende di trasformazione e di importazione: crescono le ditte artigiane, a fronte della necessità assoluta di uno sviluppo delle imprese di produzione. Ed è proprio nella produzione, quindi, che il Biodistretto della Val di Vara si rivela una vera eccellenza ligure ed italiana. E lo è ancor di più se si considera che a livello regionale le aziende certificate bio rappresentano soltanto il 2 per cento delle imprese agricole (Il 25
per cento di queste, come abbiamo detto, sono nel Biodistretto La Valle del Biologico).

Parlando di superficie, in Liguria il biologico occupa quasi l’11 per cento. Le aziende biologiche liguri sono mediamente più estese di quelle convenzionali perché – come evidenzia Triantafyllidis, che riveste anche il ruolo di presidente di Aiab Liguria – si tratta in prevalenza di aziende zootecniche, che necessitano di grandi superfici per i pascoli. Nel caso di coltivazioni le aziende necessitano di più terreni per svolgere le rotazioni. Oltre alla Val di Vara, ci sono aree dedite al biologico nel genovese, nell’imperiese e nell’albenganese. Si parla di orticoltura, olivicoltura e di erbe aromatiche. Triantafyllidis per far crescere il settore biologico in Liguria, evidenzia, tra l’altro, la necessità di convogliare sempre di più verso il settore le risorse del Piano di sviluppo rurale. E’ quindi necessario – rimarca – sostenere, anche finanziariamente, le aziende che riducono l’uso di pesticidi, optano per sistemi naturali e introducono coltivazioni biologiche.

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