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"I treni sono quelli, Berrino come lo sceriffo di Nottingham"

I ricorsisti cinqueterrini non mollano dopo il no dell'assessore nella riunione di lunedì: "Cerca di “spremere” il territorio e ricavare utile, il cui ammontare va totalmente all’operatore ferroviario".

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“Berrino è l’assessore ai trasporti dei cittadini della Liguria o lo “Sceriffo di Nottingham”?” A chiederselo ironicamente sono i cittadini ed i rappresentanti delle categorie sostenitrici del ricorso al Tar che contestano la scelta dell’assessore di non assecondare le loro richieste, in merito al servizio ferroviario invernale. Si dicono non sorpresi gli operatori economici, residenti e pendolari delle Cinque Terre dagli esiti dell’incontro avvenuto lunedì 9 ottobre tra i sindaci delle Cinque Terre e l’assessore ai trasporti nel quale Berrino ha respinto ogni richiesta venuta dal territorio per il miglioramento del servizio nelle Cinque Terre nel periodo invernale. “Da tempo l’assessore ha una visione totalmente rovesciata di quello che dovrebbe essere il rapporto con i propri cittadini (ed elettori) di cui dovrebbe essere il rappresentante. Va ricordato che è il servizio ferroviario a dover essere a disposizione degli utenti che lo pagano con le proprie tasse e tariffe, e la Regione dovrebbe impostarlo in base a quelle che sono le esigenze di mobilità del territorio, ben note e più e più volte ribadite, non essere una benigna concessione (quando viene fatta) ai sudditi utenti-cittadini da parte di Trenitalia”.

“Invece l’assessore Berrino sembra – più che l’assessore ai trasporti dei cittadini della propria regione – lo sceriffo di Nottingham, che cerca di “spremere” il territorio e ricavare utile, il cui ammontare (oltre a rimanere avvolto nella nebbia) va totalmente all’operatore ferroviario, anziché tradursi in servizio migliore servizio per i cittadini residenti, come da tempo viene richiesto”. E al danno la beffa: “Per Berrino la partenza il 1° marzo 2018 del servizio “Cinque Terre Express” a tariffa maggiorata, sarebbe una “concessione” al territorio, non invece un ulteriore opportunità di ricavo dalle tariffe, che quindi vedranno nel 2018, presumibilmente, un importo ancora maggiore rispetto agli anni precedenti”.

“L’assessore, per negare ogni possibile apertura, trova ogni volta un argomento diverso: incomprensibili problematiche tecniche che valgono chissà perché solo d’inverno,“uno spreco di denaro” (perché sarebbero servizi destinati ai residenti anziché ai turisti?), “non ci sono fondi” (e se così fosse, perché non viene spiegato dove finiscono i ricavi stratosferici lasciati dal turisti, che per il solo 2016 erano almeno 20 milioni?). O ancora peggio la motivazione assurda secondo la quale“il territorio è d’accordo”. Ma come fanno ad essere d’accordo le persone che per i prossimi cinque mesi, per venire a lavorare alle Cinque Terre o portare i figli in piscina dovranno fare l’abbonamento IC, o che per andare a Monterosso dalla Spezia dovranno usare due treni, passando per Levanto o rinunciare del tutto al treno a favore della macchina?

E ancora: “Dell’uso dei ricavi ottenuti da 5TerreCard spettanti al Parco, ci si aspetta che sia questo ultimo, e non l’assessore Berrino, a darne un resoconto puntuale. E residenti, operatori e pendolari delle Cinque Terre hanno il diritto di sapere come vengono utilizzati i ricavi da tariffa e perché essi non vengano utilizzati per il miglioramento del servizio. Sono l’assessore ai Trasporti e l’apparato tecnico della Regione rappresentanti dei propri cittadini? Svolgono l’assessore e i tecnici e dirigenti dell’assessorato il ruolo che sarebbe lecito aspettarsi dalla Regione, di pianificatore e autentico controllore delle scelte, in accordo con le più che legittime aspettative e richieste dei cittadini? E’ vantaggioso un Contratto di Servizio della durata di ben 15 anni con cui la Regione si impegna a cedere a Trenitalia tutti i ricavi da tariffa, ivi compresi quelli da biglietto maggiorato sulle Cinque Terre? Se le domande di residenti, operatori e pendolari delle Cinque Terre continuano ad essere sempre le stesse, non è certo perché sono un “disco rotto”, o perché essi siano meno fantasiosi dello “Sceriffo di Nottingham Berrino”, ma solo perché non è mai stata data nessuna risposta alle loro domande”.

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