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Cuore Grinta e Sciacchetrà, la nuova squadra della città

Pallone giallo

La Spezia-Sabato prossimo, nel suo campo di casa (Franco Cimma, Pagliari) muoverà ufficialmente i suoi primi passi la neonata Cuore, Grinta e Sciacchetrà.
Suoi soci fondatori sono dieci ragazzi, Spezzini e Riomaggioresi: Gianluca Boggio, Brian Bonanini, Davide Bonanni, Giorgio Borrini, Gianmarco De Battè, Emanuele Diddi, Filippo Girotti, Francesco Pisani, Simone Spitale e Daniele Quaretti.
Legati ora non più solo dall’amicizia, ma dall’aver fondato una vera e propria Associazione Sportiva Dilettantistica, hanno eletto proprio Presidente Giorgio Borrini, venticinque anni, Spezzino, e suo Vice Davide Bonanni, ventisette anni, di Rio Maggiore.
Iscritta al campionato UISP della Val di Magra, comincerà dalla terza divisione e, incrociando squadre di Spezia, della Lunigiana e di Massa e Carrara, il suo nome non passerà certo inosservato.
Cuore, Grinta e Sciacchetrà è un omaggio scelto dai soci alla propria terra, alle cinque terre, alla propria provincia e, per ultimo, alla squadra in cui molti tra loro hanno mosso i loro primi passi, lo “storico” Riomajor, che trovava in questo nome il suo motto e il suo coro.
Le ambizioni di questa neonata A.S.D. sono molte: non è escluso che già dal prossimo anno i suoi soci scelgano di approdare in F.I.G.C, cominciando la scalata dalla seconda categoria. Le premesse ci sono tutte, mancano le prime risposte del campo. Per queste aspetteremo un anno.
L’unicità di questa squadra è rappresentata proprio dalla sua organizzazione: nata spontaneamente grazie all’impegno e al denaro di pochi amici, giovanissimi, che portano fieramente nel proprio nome e la propria storia sulle spalle, è gestita dal basso. I suoi soci sono i suoi giocatori, la sua autonomia finanziaria è data da qualche piccolo sponsor e dall’impegno comune di tutti loro, tra cui il Presidente: tutto meno che finanziatore unico, come nella generalità delle altre squadre.
La prima maglia è bianca e blu, la seconda arancio e nera.
Anche in questo caso la scelta non è casuale ma, se possiamo dirlo, romantica: bianca e blu era la maglia della squadra di calcio a sette che univa i soci prima di quest’avventura; la maglia arancio/nera è un ulteriore omaggio allo storico Riomajor e alla sua seconda divisa.
Nulla è lasciato al caso: anche l’allenatore, Cesare Mori, non è uno qualunque, ma un autentico simbolo della vecchia città e uomo legato da sincero affetto a molti dei ragazzi. Una recente prima pagina della Nazione (3 Settembre) racconta la sua storia di Spezzino vero: solo su di lui e sulla sua storia (primo tra i dj in Versilia, musicista, preparatore, allenatore) non basterebbero altri cento articoli.
La rosa, oltre che dei soci, è arricchita di una quindicina di ragazzi, tutti rigorosamente amici di almeno uno di loro. Nessuno è stato chiamato per le sole qualità in campo, ma non mancano per questo nomi strappati alle categorie F.I.G.C. o ad altre compagini di serie più prestigiose.
Le premesse per assistere a una nuova, giovane, frizzante squadra che animerà un abulico panorama del calcio Spezzino ci sono tutte.
Ma sarà inevitabilmente il campo, come sempre, a giudicare se le ambizioni di questa neonata squadra saranno premiate, o destinate solo a sfumare in un bellissimo sogno.